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Cristoforo, il gregario silenzioso che quando serve c’è

Al suo arrivo in viola erano più le ironie sulle condizioni fisiche e sul cognome che i giudizi tecnici. Eppure, il centrocampista uruguaiano piano piano si è ritagliato il suo spazio in questa Fiorentina

Stefano Fantoni

Al suo arrivo in viola erano più le ironie sulle condizioni fisiche e sul cognome che i giudizi tecnici. Eppure, Sebastian Cristoforo piano piano si è ritagliato il suo spazio in questa Fiorentina. Non è un titolarissimo, o almeno non in campionato, ma quando servono determinate caratteristiche Paulo Sousa si affida a lui.

Nel quarto d'ora giocato contro la Juventus, l'uruguaiano ex Siviglia le ha messe in mostra tutte. Tanta corsa sull'out sinistro e tanti palloni giocati (26) senza mai sbagliare, facendo trascorrere secondi preziosi addormentando l'azione, ma anche innescando qualche contropiede. In più, un paio di dribbling sull'ex Cuadrado e due falli subiti, da Alex Sandro e Dybala, con quest'ultimo ai limiti dell'espulsione.

In campionato Cristoforo ha messo insieme 180 minuti giocati spalmati su 7 presenze. Un impiego da seconda linea, da gregario silenzioso quale è, che in Europa League invece ha avuto il palcoscenico per mettersi in mostra con maggiore continuità. Cinque presenze tutte da titolari e un gol, nel 3-0 allo Slovan Liberec.

A fine stagione la Fiorentina eserciterà l'obbligo di riscatto dal Siviglia, formula che già in partenza indica una fiducia notevole del comparto tecnico dirigenziale nei confronti dell'uruguaiano. Nella squadra viola del futuro lui ci sarà: intanto da gregario, un domani chissà...

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