Che Montella e Conte fossero diametralmente opposti è sotto gli occhi di tutti. Se a qualcuno fosse rimasto qualche dubbio c'ha pensato il tecnico bianconero a fugarlo. Nel corso della conferenza stampa di ieri ha dichiarato che la Fiorentina non ha più niente da chiedere al Campionato (Clicca qui) e, non soddisfatto, l'ha pure ribadito una seconda volta. Semplice errore umano e conseguente perseveratio diabolica? Difficile dirlo ma con un po' di malizia si può immaginare che non sia così. Ciò che è certo, checchè ne dica o faccia trasparire l'allenatore dei bianconeri, è il fatto che la sfida contro viola sia temuta. Vuoi per il tema storico del 1990 vuoi per il risultato dell'Ottobre scorso ma questi ottavi di Finale non lasciano dormire sonni tranquilli in casa Juventus. Tornando alla logica dell'allenatore leccese la Fiorentina, a -10 punti dal Napoli, non ha possibilità di lottare per la Champions mentre la sua Juventus, a +14 dalla Roma che tuttavia ha una gara in meno, non ha ancora vinto lo Scudetto. La matematica si sa, non è un'opinione...
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Così diversi…
Conte guarda agli obiettivi stagionali dei viola, Montella…
Di tutt'altro profilo la conferenza del tecnico viola (Clicca qui) ma soprattutto il modo di preparare questa sfida. Intanto l'ottimo Vincenzo non ha raccolto la provocazione verbale di Conte pur affermando che non sempre vince il più forte. Montella parte col paradossale vantaggio di essere sfavorito: la Fiorentina può giocarsi il passaggio del turno in 180 minuti senza la pressione di dover arrivare in tutti i modi in fondo alla competizione. E la forza di questa squadra, che allo stesso tempo rappresenta anche un punto sul quale lavorare per il futuro, sta nel fattore emotivo. Il gruppo è stato costruito per divertire divertendosi quindi se le difficoltà e l'ansia la fanno da padrona il meccanismo si inceppa. Nelle scorse settimane Conte ha fatto rivedere ai suoi ragazzi le immagini del 4-2 per trovare stimoli e rabbia agonistica, Montella ha preferito bluffare per evitare di caricare troppo il ciclo di ferro. Chi ha ragione? Chi ha scelto la tattica vincente? Poche ore e sarà il campo a dare le prime risposte. Il verdetto finale, questa volta, arriverà da Firenze, non da Avellino...
STEFANO ROSSI
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