Cosa ci ha insegnato Davide

"Ci siamo improvvisamente uniti, riuniti, sotto i colpi di una tragedia tanto inaspettata quanto sconvolgente. E dolorosa, un malessere che ha lasciato in dote insegnamenti e prove reali. Ha vinto la purezza del suo essere, abbiamo capito che è la bontà d’animo a innescare il ricordo maggiormente profondo e su così larga scala. Ciò che dimostri, alla fine, ti viene riconosciuto. Ti guadagni l’affetto di chi ti ha visto solamente solcare un campo di calcio, oppure di coloro ai quali, ogni giorno, premevi l’interruttore per entrare nella sala della fisioterapia. “Luce”, lo hanno definito. Non potrebbe esserci di meglio.

"Abbiamo imparato che il più classico elogio alla semplicità, laddove la retorica non si è doverosamente insinuata, è la più gradita pietanza del ricordo. L’affetto riservato a Davide ha cambiato lente al mondo del calcio, rendendolo più umano, veritiero, puro, accostandolo alle sembianze che dovrebbe quotidianamente indossare. Una vicenda che ha fatto maturare chiunque si sia sentito toccato, anche minimamente. Ha regalato un attimo di riflessione e interiorità a chiunque, specialmente ragionando sui fattori extra-calcistici.

"La risposta è stata lodevole, precisa, inopinabile. Da domenica a ieri, convinti che anche contro il Benevento, al ‘Franchi’, sarà qualcosa di speciale. Sono stati espressi un affetto puro, una ferma volontà di rendere vicinanza dopo la tragedia. Un evento imponderabile che ha squarciato l’ordinario scorrere del tempo in questo campo. Ma dal quale possiamo trarre insegnamenti: questi, come altri, sui quali personalmente avremo riflettuto.

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