C'è una frase, nell'intervista a Corvino pubblicata su la Gazzetta di oggi, che francamente lascia perplessi. "Che gioia il settore giovanile, lo si vede nella Primavera che primeggia in campionato con tutti ragazzi arrivati negli anni precedenti", dice l'ex direttore generale della Fiorentina, arrogandosene, quindi, il merito. Non metto in dubbio le sue parole, ma il giudizio che lui dà del settore giovanile viola è molto diverso dal mio. Secondo me un settore giovanile deve avere come primo obiettivo quello di fornire almeno due o tre giocatori degni della prima squadra o, almeno, di essere ceduti a formazioni di serie A, anche se non di primo livello. Se poi arrivano i trofei giovanili tanto meglio. Ma scambierei coppa e scudetto Primavera con un nuovo Totti o un nuovo Del Piero nato sotto la torre di Maratona. Invece, nonostante i massicci investimenti di denaro da parte della società chiesti e ottenuti da Corvino, i risultati sono stati deludenti. Un "mezzo giocatore" arrivato ad affacciarsi in prima squadra (Camporese), qualche altro dato in prestito in serie B (tipo Acosty, Iemmello, Agey). Non sono di quelli che ha sparato ad alzo zero contro Corvino, colpevole di molti errori nel finale della sua esperienza alla Fiorentina, ma anche coautore con Prandelli di una Viola che per alcuni anni ci ha entusiasmato. Però non può approffittarsene così. Il settore giovanile dovrebbe essere strategico per una società che vuole investire e non solo spendere. E, sotto questo aspetto, il bilancio di Corvino è davvero misero.
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Corvino-boys? Bilancio deludente
C’è una frase, nell’intervista a Corvino pubblicata su la Gazzetta di oggi, che francamente lascia perplessi. “Che gioia il settore giovanile, lo si vede nella Primavera che primeggia in campionato …
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