Corvino 2.0, torna “l’uomo solo al comando”? La Fiorentina medita il clamoroso dietrofront

Corvino sì, Corvino no. Il dibattito è aperto all'interno della Fiorentina e il tema è bello caldo. Insomma, l'ipotesi che il diesse di Vernole torni ad appropriarsi della scrivania viola è concreta eccome. Del resto il mercato di gennaio non ha soddisfatto la proprietà (al di là delle dichiarazioni ufficiali) e soprattutto la gestione di alcuni "casi", passati tristemente alla storia in questi mesi, ha imposto ai Della Valle una riflessione seria sul lavoro degli uomini mercato. Da Rogg a Pradè, passando per Angeloni e Pedro Pereira, in questo momento sono tutti in discussione.

Di certo richiamare Pantaleo Corvino sarebbe una scelta particolare, perchè andrebbe oltre il semplice avvicendamento. Si tratterebbe di un radicale cambiamento di filosofia, con un ritorno al passato sul modello dell'uomo solo al comando. Il dirigente salentino è un accentratore, uno abituato ad avere pieni poteri (o quasi), uno che non accetta interferenze: se ne sono accorti anche a Bologna e da qui sono nate le frizioni con i vertici del club. Quando, nella primavera 2012, la Fiorentina scelse di interrompere il rapporto con Corvino, annunciò un'inversione di tendenza e il passaggio ad un modello basato su un team, un lavoro che fosse suddiviso e condiviso. Forse però la cosa è un po' sfuggita di mano e si è arrivati ad un punto in cui anche le decisioni più banali diventano estenuanti.

E allora, evidentemente, si è pensato ad un clamoroso dietrofront. Da un estremo all'altro, sempre che alla fine passi davvero l'idea Corvino. Che in questi giorni deve risolvere il suo contratto con il Bologna e intanto aspetta segnali da Firenze. Per lui tornare sarebbe una rivincita, dopo un addio doloroso, ma a patto che sia messo nelle condizioni di lavorare come piace a lui. La Fiorentina sarà disposta a farlo? Qualche settimana e lo scopriremo.