Per vincere bisogna.... spendere. Sicuramente, ma non solo. Serve anche correre. Di più e meglio degli avversari. In casa Fiorentina non c’è solo il nodo Chiesa a farla da padrone, ma anche la condizione fisica della squadra. Argomento, magari, meno interessante, ma sicuramente da analizzare. La parte atletica, infatti, ci sembra molto deficitaria.
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Corri di più, fallo meglio. Non solo Chiesa, l’altro deficit della Fiorentina è atletico: i numeri
L'analisi di come sta correndo la Fiorentina nelle ultime partite
Siamo andati a controllare alcuni dati sul sito della Lega Serie A. Contro il Sassuolo, la Fiorentina ha corso 107.288 chilometri. I neroverdi 108.159. I recuperi sono stati 76 per i padroni di casa, 74 per gli ospiti. Numeri passati in secondo piano vista la bella vittoria ottenuta in rimonta.
Molto più netto il divario in Fiorentina-Parma. A favore, purtroppo, degli emiliani. Sono stati 109.897 i chilometri percorsi dalla formazione gialloblù, 106.381 quelli dai gigliati. Ancora più “drammatico” (sportivamente parlando) il confronto sui recuperi: 79 per Chiesa & co, 103 per gli uomini di D’Aversa.
Impietoso il resoconto della gara della Sardegna Arena. Il Cagliari ha corso 104.317 chilometri. I recuperi sono stati 123, 22, invece, le ripartenze. La Fiorentina ha messo insieme 98.064 chilometri, 11 recuperi e 16 ripartenze.
E veniamo alla partita del Bentegodi. A livello di distanza la Fiorentina non ha sfigurato: 110.762 chilometri per il Verona, 110.376 per i viola. Su recuperi e ripartenze, però, l’Hellas ha fatto meglio: 136 e 25 contro 122 e 9. Sapete qual è il giocatore della Fiorentina che ha corso di più? Cristoforo, il più criticato alla vigilia: 11.819 chilometri per l’uruguaiano. Completano il podio Badelj con 11.650 chilometri e Vlahovic con 11.114 chilometri. Questi, invece, i primi tre del Verona: Pessina (12.281 km), Verre (11.888 km), Amrabat (11.277 km).
Insomma, accumulare chilometri può rivelarsi un dato fine a se stesso. Ad esempio, proprio a Verona, la Fiorentina più che correre ha rincorso gli avversari. Ciò che fa la differenza invece è muoversi con intelligenza e condizionare la corsa degli avversari. Quando arrivò a Firenze per la prima volta, Montella ribadiva spesso che quando si ha la palla si fatica meno perché sono gli altri a doverla recuperare. Ecco, sarebbe un buon punto di ripartenza.
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