REGGIO EMILIA – La reazione rabbiosa della Fiorentina negli ultimi dieci minuti della gara del Mapei ha evitato una sconfitta che avrebbe avuto del disastroso, ma il clima non si è affatto alleggerito. La parte più calda dei tifosi arrivati da Firenze, che già nel primo tempo non aveva fatto mancare i cori anti-proprietà, non si è risparmiata nell'allargare alla squadra il proprio disappunto una volta subito il 2-0, il momento chiave. Niente di eccezionale, soltanto qualche invito spinto ad impegnarsi di più; ad essere significativo, semmai, è il fatto che per la prima volta in stagione, e più precisamente dalla scomparsa di Astori, si sono registrate proteste estese agli stessi giocatori che da Fiorentina-Benevento dello scorso marzo ne erano sempre stati esclusi, anche in virtù del patto sancito a Moena nel ritiro del 2017.
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Contestazione, non solo Della Valle: al Mapei tornano nel mirino anche i giocatori
La parte calda dei tifosi accorsi a Reggio Emilia ha esteso la contestazione anche a Pezzella & co. Si incrina il patto sancito a Moena 2017
Al termine della gara, nei minuti più ricchi di soddisfazione da due mesi a questa parte, la squadra si è diretta verso il settore ospiti per salutare come di consueto i tifosi, la cui reazione però è stata tutt'altro che accogliente. I gol di Benassi e Mirallas e il 3-3 finale non sono serviti a placare il profondo senso di insoddisfazione del tifo organizzato, che ha rivolto a Pezzella e compagni cori di stizza. Il capitano è stato l'unico a spingersi fino a ridosso del settore ospiti per regalare la sua maglietta, mentre tutti gli altri si sono fermati pochi metri indietro per poi ritirarsi. Il primo del gruppo, Federico Chiesa, è rimasto immobile per alcuni secondi di fronte al curvino con le mani sui fianchi ad osservare deluso la contestazione. Un quadro eloquente della confusione che nonostante questo insperato 3-3 continua a regnare sovrana.
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