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Comotto: “Corvino sa farsi sentire nello spogliatoio. Jorgensen uomo di rappresentanza”

"Il mio arrivo alla Fiorentina? Era tutto deciso da gennaio, rifiutai il Palermo per la Fiorentina. Ci fu una stretta di mano che è valsa per tanto tempo"

Redazione VN

L'ex viola Gianluca Comotto è intervenuto ai microfoni di Radio Bruno: “Il mio arrivo alla Fiorentina? Era tutto deciso da gennaio, rifiutai il Palermo per la Fiorentina. Ci fu una stretta di mano che è valsa per tanto tempo, per me si trattava di un ritorno a Firenze dopo l'esperienza in Serie B. Corvino? Sono felice del suo ritorno, è uno dei migliori dirigenti in Italia perché sa scoprire talenti. Nello spogliatoio è uno che interviene, serve sempre uno come lui: lo ricordo nelle sue parole, talvolta colorite, ma che avevano sempre efficacia. Jorgensen? E' un leader silenzioso, un esempio da seguire. Sa le lingue, è ottimo per fare rappresentanza. Lo “sceriffo”? Sì, è vero. Più che con le parole si faceva rispettare per come si comportava. Pasqual? Aveva ancora voglia di giocare, se non riesci a fare il passaggio mentale per pensare di smettere è giusto anche lasciarsi. Gilberto al Perugia? Abbiamo avuto Mancini dei viola che potrebbe crescere ancora stando da noi, in passato abbiamo avuto Fazzi. Possiamo creare un bel rapporto fra le società”.

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