Su Il Foglio oggi in edicola troviamo una lunga intervista a Rocco Commisso, realizzata poco prima che la Federazione diramasse la nota sul Var. Una lunga chiacchierata che tocca vari argomenti.
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Commisso: “Se l’arbitro è il primo grado, il VAR dev’essere l’appello”
Il patron viola ha toccato molti temi nella lunga intervista rilasciata a Il Foglio
Sui ritardi burocratici si dice deluso, ma pronto a “dare battaglia”, anche sul governo del calcio italiano. Rocco si è stufato di fare la parte dell’italoamericano simpatico e “stupido”. Argomenta in inglese, se potesse farlo anche nelle interviste in tv calibrerebbe meglio le parole, lo ammette lui stesso. Commisso ha deciso di parlare degli errori arbitrali proprio dopo la partita contro la Juventus, scatenando reazioni contrastanti: “non ho mai detto che il campionato è falsato, ma una squadra come la Juventus non ha bisogno di un errore dell’arbitro per vincere. Volevo sollevare un tema più generale: c’è un problema sull'utilizzo della tecnologia”. Da qui l’idea di permettere alle squadre di chiedere la Var review un certo numero di volte durante le partite. “Penso anche che in certi casi l’arbitro non debba prendere lui la decisione finale: se è stato chiamato dal Var deve essere il Var a decidere”. Usa una metafora processuale per fare capire la sua idea: l’arbitro in campo è il primo grado, il Var l’appello, e nell’appello il giudice di primo grado non può interferire.
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