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Fonte: ACF
Diciamolo, anzi, scriviamolo piano, ma forse qualcosa è davvero cambiato. E non ci riferiamo solo alle questioni di campo come le idee di Italiano o il rinnovato spirito della squadra (senza dimenticare le scelte fatte sul mercato), ma anche al differente approccio rispetto al passato che caratterizza le relazioni con l'esterno. Istituzioni del calcio, media e più in generale i rapporti con l'Italia e la città di Firenze: l'impressione è che la Fiorentina - in primis Rocco Commisso - abbia intrapreso un'altra strada. Via i veleni e spazio alla diplomazia, pur senza rinunciare alle proprie ragioni, come dimostrato oggi dal Presidente rispondendo alle domande sul calendario ed il restyling del Franchi.
A cambiare sono i toni, l'atteggiamento. Sembrerà un dettaglio ma non è così. Non si tratta banalmente di "ammorbidirsi", tantomeno di "lisciare il pelo a qualcuno", cosa di cui peraltro l'attuale proprietà viola non ha bisogno. Si lavora sodo senza polemiche superflue (in alcuni casi dannose per l'immagine del club) proiettati verso l'unico obiettivo comune: il bene della Fiorentina. Stessa meta, strategia diversa, certamente più costruttiva. Un nuovo clima catalizzatore di positività che si alimenta reciprocamente con l'avanzare dei lavori per la costruzione del Viola Park e le buone vibrazioni emanate da squadra e staff tecnico. Forse è davvero tornato il momento di sorridere. Finalmente voltiamo pagina.
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