Nessun dubbio sull'unicità di questa stagione viola, nessun dubbio sulla qualità di gioco di questa Fiorentina, nessun dubbio sul capolavoro che giornata dopo giornata di questo campionato si è profilato sia sotto un livello calcistico, sia sotto gli ugualmente importanti livelli societari e umani. Mettiamo, però, da parte per un attimo l'entusiasmo di chi vede la luce dopo pochi anni di buio e cerchiamo di analizzare cinicamente la partita di Siena. Accantoniamo il tifoso e facciamo, insomma, la parte dell'avvocato del Diavolo (non rossonero). Ipotizziamo, ad esempio, che Siena-Fiorentina, così come si è svolta, venga giocata nella stagione 2013-14, con una squadra Viola impegnata a esportare se stessa, non solo sul campo della vicina città del Palio, ma anche sui campi di ben più importanti competizioni europee. Saremmo contenti del sospiro di sollievo che mister Montella ha tirato alla fine dei novanta minuti (peraltro condiviso da molti tifosi)? Il Siena lottava per non retrocedere e alla vigilia poteva anche profilarsi come una partita "rognosa". Certo. Dopo i primi minuti, però, e dopo l'evidente superiorità tecnica della squadra viola sulla squadra di casa, di "rognoso" c'è stato solo il non saper chiudere un match, sbagliando clamorose palle gol come quelle di Larrondo e Toni. Tra la Fiorentina e il Siena, alla fine di questa stagione, ci sarà con ogni probabilità una categoria di differenza e, nonostante i tre punti asfaltino qualunque polemica, sicuramente qualche tifoso un "non si può patire così" l'avrà borbottato. Anche perché, si sa, il pallone è imprevedibile, e partite come queste (vedi Parma) alla fine le abbiamo pure pareggiate. Prendiamo, poi, il gioiello di casa, la perla da trenta milioni e, senza ipotizzare più di tanto, chiediamoci chi sarebbe disposto a sborsare una cifra simile per uno Jovetic così appannato. La volontà nel recuperare palloni e nell'abbassarsi a centrocampo c'è, ma è la facilità nel perderli e nell'allontanarsi dalla porta avversaria che fa perdere posizioni al montenegrino nella classifica di gradimento. All'interno di un gruppo nel quale si contano sulle dita di una mano i giocatori che non hanno soddisfatto le attese e che non hanno triplicato il loro valore di mercato, Stevan è, forse, riuscito nell'impresa di rendere indolore, per gran parte del tifo viola, il probabile divorzio di fine stagione. Ecco. Adesso possiamo ritornare ad essere “ultras” entusiasti di questo gruppo e di questi ragazzi. Come dice Borja? S'è giocato male? Sottigliezze. Siamo con un piede e mezzo in Europa, le polemiche lasciamole agli avvocati del Diavolo (rossonero).
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Chi fa la parte dell’Avvocato del Diavolo (rossonero) ?
Nessun dubbio sull’unicità di questa stagione viola, nessun dubbio sulla qualità di gioco di questa Fiorentina, nessun dubbio sul capolavoro che giornata dopo giornata di questo campionato si è profilato …
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