Che bello al Franchi: Pepito lavora coi compagni

Vi proponiamo l'incipit dell'articolo di Benedetto Ferrara di oggi su Repubblica:

C'è il sole. E c’è Pepito. E quindi c’è anche una bella botta di felicità. Un bel venerdì, allo stadio Franchi. Le porte sono aperte: lo ha voluto la società e Montella ha detto ok. È giusto così: gli amanti della Fiorentina hanno bisogno di lei. I pensionati, i bambini, tutti quelli che, insomma, hanno voglia di un contatto ravvicinato. Quello che il calcio del nuovo millennio esclude per definizione e che ogni tanto è giusto ritrovare. Per immaginare uno sport umano. E anche per caricarsi a vicenda. A venti alle tre aprono i cancelli. L’allenamento è fissato per le quindici in punto ma i giocatori arrivano tre quarti d’ora dopo. Volendo ci si abbronza. Serve pazienza. Non c’è Gomez, che è rimasto in palestra con Pizarro. Ma c’è Giuseppe Rossi. Gasati dalle dichiarazioni ottimistiche dello staff medico, i cori per Pepito suonano ancora più dolci. Il fenomeno calpesta l’erba. Il fenomeno si allena con gli altri. Come se niente fosse o quasi. Il torello, le punizioni, gli scatti. (...)

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