Amarezza, qualche rimorso e la paura di perdere la bussola. Da un mese a questa parte la Fiorentina si è smarrita. I sogni di gloria, chiamati Scudetto prima e Champions poi, sono diventati una chimera. O un miraggio, se preferito. Il tutto, alla fine dei conti, non avrebbe niente di male poiché, rispetto alla scorsa stagione, la rosa non era stata rinforzata. Anzi. A far storcere il naso, in un mese ricco di ostacoli e difficoltà, adesso sono alcune dichiarazioni di Borja Valero arrivate dalla festa di inaugurazione del locale di Dainelli, Gilardino e Spalletti di ieri sera (Clicca qui). "Champions? Non ci pensavo nemmeno quando eravamo primi" ha dichiarato il numero 20.
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Champions sì, Champions no. Ma in fondo, chi ci credeva davvero?
Borja Valero e una dichiarazione di ieri sera sulla Champions che cozza contro il percorso della squadra...
Una frase secca che cozza contro la linea societaria che a gennaio, tramite Cognigni, aveva annunciato "Cercheremo inserimenti importanti, significativi, di “primo livello” per usare parole del mister". Per dovere di cronaca va anche ricordato che il Presidente ammise "a Sousa non avevamo chiesto né lo scudetto né di raggiungere la Champions…". E questo lo si era capito perché già in estate, a scanso di equivoci, la dirigenza aveva preferito non dichiarare il proprio obiettivi. Però che fai, una volta che ti trovi in ballo non balli?
Quando si resta in testa alla classifica e poi in zona Champions per quasi 30 partite non ci si può nascondere dietro un dito: strada facendo la Champions era diventata l'obiettivo della stagione, le conferenze di Paulo Sousa e le dichiarazioni dei giocatori a vari eventi pubblici lo certificano. L'uscita di Borja Valero di ieri sera malcela le reali ambizioni della squadra dallo scorso autunno fino ad oggi. Forse la stanchezza e i dispiaceri per i risultati negativi possono aver scombussolato l'ambiente, ma l'onestà verso il pubblico non deve mancare fino alla fine. Perché non c'è niente di male nel mancare un sogno, ma nel rinnegarlo sì.
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