Serata disastrosa, umiliazione senza precedenti contro l’avversario più odiato dai tifosi viola, orgasmi plurimi per i sostenitori fiorentini o toscani della Juve: quando mai risuccederà? Può essere perciò un esercizio di cattiveria inutile cercare i più colpevoli dopo una partita che ha mostrato tutti i limiti di una gestione intera. Ma se in questa classifica alla rovescia c’è un leader, è logico individuarlo in Cerci: il suo fallo di reazione contro De Ceglie davanti al guardalinee ha messo nei guai la Fiorentina già sotto di un gol e aperto la strada (già abbastanza spianata) a una squadra nettamente più forte.
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Cerci, sempre il solito
Il focus su Cerci de la Nazione
Che bisogno c’era di reagire con un gesto plateale e ingenuo alle provocazioni, sapendo fra l’altro che l’arbitro era sotto osservazione dopo le polemiche innescate da Conte? Ancora una volta i limiti di «discontinuità» di un giocatore che divide hanno fatto la differenza nel senso peggiore: ma ieri sera non si è trattato di talento messo in mostra con troppo narcisismo, non sono state le fintine sbagliate a creare imbarazzo tattico, questa volta l’assenza di equilibrio ha lasciato la squadra in dieci nella partita più attesa della stagione. E da come Cerci è uscito dal campo — a capo chino e senza protestare — si è capito senza l’aiuto della moviola che qualcosa era successo.
Ma prendersela solo con Cerci sarebbe ingeneroso e sbagliato. Stupisce ancora di più che Rossi, allenatore esperto e in arrivo da esperienze positive, non sia riuscito in quattro mesi a trovare una strada migliore rispetto a quella che Mihajlovic non era riuscito disegnare con i suoi tentativi di 4-3-3. I problemi dentro questa Fiorentina sono ancora più gravi e non devono essere confusi con l’applicazione più o meno giusta di un modulo. I problemi di questa Fiorentina sono nella testa: ci sono troppi giocatori che non credono più in quello che fanno e magari hanno la testa e ipotesi di contratto già da un’altra parte. Ci sono troppi giocatori che — evidentemente — non hanno motivi per voler bene a questa maglia, a questa società. Siamo quindi di fronte a una gestione che sta pagando difetti che affondano negli anni passati.
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