Non ci sono più le bufere di una volta. Adesso ci sono di mezzo anche le pagine facebook e gli assistenti di porta ingombranti. È la modernità, ma i progressi non si vedono. E la domenica terribile degli arbitri, in cui il gol annullato al Catania contro la Juve è solo l'esempio «più grave di una pluralità di errori» (copyright Giancarlo Abete, presidente Figc) ha lasciato spazio a un lunedì peggiore.
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Caso arbitri: la lotta continua
Non ci sono più le bufere di una volta. Adesso ci sono di mezzo anche le pagine facebook e gli assistenti di porta ingombranti. È la modernità, ma i progressi …
Luca Maggiani, 44 anni di La Spezia, assistente internazionale dal 2004, in A da dodici anni, è l'uomo che ha annullato il gol valido di Bergessio sullo 0-0 contro la Juve, dopo un conciliabolo durato 44 secondi, con l'arbitro Gervasoni e (via audio) con il giudice di porta Rizzoli. «Sono sereno, molto sereno — dice Maggiani all'agenzia Ansa — perché può capitare di sbagliare e capiterà ancora».
Ma la vicenda non finisce qui, perché in mattinata nel corso di «Radio Anch'io sport» su Rai 1, il presidente del Catania attacca: «Sulla pagina facebook di Maggiani c'è lo stemma della Juventus. Tutti possono tifare per la squadra che vogliono, ma dopo quello che è successo ieri ditemi voi cosa dobbiamo pensare. Sono sconcertato, però non credo che dietro ci sia un complotto, almeno così mi auguro. Ma la sudditanza psicologica è evidente. Cosa sarebbe successo a squadre invertite? I giocatori della panchina del Catania sarebbero stati espulsi. Agnelli chieda di ripetere la partita, tanto loro sono sicuri di vincere. Lui dice di voler riformare il calcio, inizi dalle cose più semplici. E servirebbe anche una punizione severa per i giocatori della Juve».
I bianconeri entrano in silenzio stampa e oggi Alessio non parlerà alla vigilia della sfida contro il Bologna. Ma Andrea Agnelli interviene per abbassare la temperatura attorno alla sua squadra, imbattuta in campionato da 48 partite: «La Juventus ha dato una testimonianza di assoluta professionalità, ha riconosciuto subito l'errore arbitrale — spiega il presidente bianconero —. Ciò che fa riflettere è l'atteggiamento che abbiamo ricevuto prima, durante e dopo la partita, un duro accanimento contro i dirigenti che hanno dovuto lasciare la tribuna insultati già prima del fatto. Ritrovarsi già domenica sera nelle trasmissioni televisive e ieri in uno stato di quasi assedio lo trovo assolutamente anormale e atipico».
Il caso Maggiani non aiuta la causa juventina. L'associazione italiana arbitri interviene in difesa dell'assistente: «La notizia secondo cui sarebbe titolare di un profilo personale o di una pagina sul social network Facebook è destituita di ogni fondamento». Ma il giallo non è risolto: lo stemma della Juve sparisce frettolosamente, ma risalendo a chi ha creato la pagina si arriva alla società «Raggio Verde» (che si occupa di giardinaggio), amministrata da Alessio Rossi (che ha registrato il dominio presso il provider) e dallo stesso Luca Maggiani. Pulvirenti insiste: «Se il sito non è suo, l'assistente denunci il fatto».
Si attendono sviluppi, ma stasera si torna in campo. E Rizzoli resta in Sicilia per dirigere Palermo-Milan. È lui che domenica ha insinuato il dubbio fatale a Maggiani, vedendo un tocco supplementare di un giocatore del Catania che avrebbe in quel caso messo in fuorigioco Bergessio. Il lungo conciliabolo ha ingigantito l'errore, creando un precedente pericoloso: «Potevano passare anche trenta minuti se non sei convinto di quello che fai — è la posizione del presidente dell'Aia, Marcello Nicchi — . Ma pensare che protestare serva ai fini del risultato è la sciocchezza più grande. L'arbitro non si fa influenzare da nessuno».
È chiaro però che il giudice di porta, utile in molti casi, rischia di creare confusione: si è visto nel rigore dato all'Udinese contro la Roma o nell'espulsione di Sansone del Torino. Anche la Lazio ha diritto di lamentarsi per il gol annullato a Mauri, mentre il Chievo reclama un rigore contro il Napoli: secondo un «dossier» preparato da panorama.it sarebbe proprio la squadra di Mazzarri (assieme all'Inter) quella che fin qui teoricamente ha guadagnato più punti dagli errori arbitrali. Ma la Juve fa più notizia, perché è prima, perché il caso di Catania è una novità (anche se il giorno prima si era verificato durante Padova-Bari) e anche per altri motivi: «Pulvirenti avrebbe dovuto chiudere Rizzoli dentro lo spogliatoio...» chiosa un certo Luciano Moggi. Se il passato sembra non passare mai, non è colpa della Juve. Ma nemmeno dei suoi avversari.
Corriere della Sera
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