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Caro Professore ti scrivo… Lettera aperta al Presidente di Italia Nostra

Bagno a Ripoli (FI), presentazione e piantumazione del primo ulivo al Viola Park ACF Fiorentina 2021-02-05 © Massimo Sestini

Considerazioni di un nostro lettore che ci sentiamo di condividere e come tali le pubblichiamo.

Redazione VN

"Abbiamo ricevuto questa mail che si rivolge al Professor Rombai Presidente locale di Italia Nostra. Il nostro lettore Tommaso espone le sue ragioni in maniera chiara ed educata e speriamo che qualcuno possa farne tesoro.

"Buongiorno professore,

"spero che abbia la possibilità di leggere e, nel qual caso, voglia usarmi la gentilezza di una risposta. Desidero porle una domanda. Tra gli scopi assolutamente meritori della vs. associazione vi è la tutela del paesaggio e la difesa del bello; come lei perfettamente sa, molto del paesaggio toscano, considerato universalmente patrimonio dell'umanità, deriva da un intervento antropico. Penso alle sterminate olivete, ai vigneti a perdita d'occhio del Chianti, di Bolgheri del Senese, penso ai filari di cipressi della Val d'Orcia...ma gli esempi nella nostra regione si sprecano, e lei conosce perfettamente l'argomento.

"Quindi possiamo assumere che il bello, e ciò che diventa meritevole di tutela, può scaturire da un'azione che potremmo definire, per dirla con parole sue, tendenzialmente violenta: l'uomo modifica lo stato dei luoghi, da sempre, e non sempre in meglio. Ma a volte si. Quando però ciò non avviene, si è soliti parlare di degrado antropico, termini che, ne dovrà convenire, si attagliano perfettamente a quella che era la realtà dell'area destinata al costruendo centro sportivo della Fiorentina. Lei vive a cento metri da li, io a 300, quindi non ci prendiamo in giro, cortesemente.

"È ragionevole ipotizzare che l'intervento urbanistico in corso, una volta terminato (perché lo sarà) e rispetto allo stato di partenza, produrrà una modifica estetica positiva. Produrrà bellezza. Una bellezza probabilmente meritevole di tutela nel futuro, con caratteristiche ed il cui valore le future generazioni vorranno preservare. Alla luce di queste considerazioni, e del percorso limpido e lineare che ha democraticamente portato ad adottare gli atti amm.vi da voi contestati, le chiedo come si fa a non considerare il ricorso assolutamente pretestuoso.

"Un cordiale saluto,

Tommaso Tani

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