Montella aspetta i rinforzi, ma ci vogliono… calma e sangue freddo

Octavio? E il nono quando arriva?Brillante? Quanti carati? L'ironia tipica fiorentina va a nozze con le ultime operazioni di mercato della società, così come non erano mancate le battute all'annuncio di Tatarusanu. Giocatori pressochè sconosciuti e pure nomi che si prestano al gioco, ma è anche giusto che i tifosi possano scherzarci un po' su, con la speranza che alcuni di questi possano poi rivelarsi dei giocatori importanti, o almeno utili alla causa della Fiorentina. Sono scommesse, su cui c'è poco da perdere, perchè si tratta di acquisti a buon mercato - se non a costo zero -, di giocatori giovani e che in caso di riuscita potrebbero diventare colpi preziosi. Anche soltanto per una plusvalenza, manovre quasi indispensabile nel calcio di oggi.

Ma nessuno si allarmi, non sono questi i giocatori su cui la Fiorentina vuol puntare per l'immediato. I rinforzi "veri", per intendersi, devono ancora arrivare. Un paio di difensori, un paio (minimo) di centrocampisti e probabilmente anche un attaccante. Obiettivi su cui Pradè e Macia stanno lavorando intensamente, sotto traccia, in attesa del nodo Cuadrado. La questione è sempre quella e finchè Andrea Della Valle non avrà parlato con il giocatore, per capire se ci sono i margini per una sua permanenza, e col procuratore, per valutare l'entità di eventuali offerte, gli uomini mercato della Fiorentina non potranno concretizzare. Servirà ancora un po' di pazienza a Montella, che come tutti i suoi colleghi vorrebbe avere tutta la squadra a disposizione fin dai primi giorni di ritiro ma (come tutti i suoi colleghi, specie del campionato italiano) dovrà invece attendere i tempi del mercato. Con la consolazione di poter già lavorare con l'ossatura base della prossima Fiorentina. Tutt'altra storia rispetto a due anni fa, quando il gruppo salito a Moena contava giusto 2-3 pedine di quelli che avrebbero poi costituito la formazione tipo di quell'annata. Calma e sangue freddo, ci sono ancora quasi due mesi di mercato.

SIMONE BARGELLINI

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