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Caliendo: “Per Kalinic andare in Cina un’interruzione della crescita”

Lo storico procuratore di Roberto Baggio analizza la situazione di mercato

Redazione VN

Antonio Caliendo, uno dei primi procuratori italiani ed oggi presidente del Modena, ha parlato oggi a RadioBlu della vicenda Kalinic dopo il rifiuto del croato di trasferirsi in Cina e della Fiorentina in generale: "Sono abituato a seguire la concretezza di un direttore come Corvino. Per me la fortuna della Fiorentina è aver ripreso uno come Corvino. E' un aziendalista, una persona attenta ai bilanci. E' uno dei migliori operatori europei, ha una determinazione unica."

"Mi sorprende come Antognoni sia stato per tanti anni fuori dalla Fiorentina. Io esattamente so quanti miliardi a rifiutato Antognoni per rimanere a Firenze, e dunque mi piangeva il cuore a vederlo relegato fuori dalla Fiorentina. L'accoglienza dello stadio lo ha ripagato in parte di quanto non ha potuto avere in questi anni. La tifoseria di Firenze è davvero eccezionale, si lega molto ai giocatori, infatti a volte ho rifiutato di portare giocatori importanti a Firenze, perchè poi diventano di proprietà dei tifosi."

"Su Baggio fu fatta un po' di violenza, lui non voleva lasciare Firenze. Io gli dicevo che lui doveva andare a vincere, ma io sono riuscito a convincerlo solo perchè la dirigenza della Fiorentina mi aveva dato l'incarico di cederlo perchè in lui, dopo tanti infortuni, non c'era più fiducia.

Io sono ancora un po' odiato dai vecchi tifosi della Fiorentina perchè ho portato via Baggio."

"Kalinic sta assaporando il vero successo della sua evoluzione. Credo che per lui interiormente pensi che un trasferimento sarebbe come un interruzione della sua crescita. Penso inoltre che abbia paura di perdere il calore del pubblico fiorentino. I soldi, con questa decisione, passano decisamente in secondo piano."

"Babacar mi dispiace che non è sfruttato al massimo, se non avesse avuto un ingaggio importante mi sarebbe piaciuto tenerlo a Modena"