news viola

BV 1932: Petrone illumina la compagine centrosud

Il mese di marzo del 1932 il calcio italiano va alla battaglia contro quello austriaco: sono ben quattro le gare che vedono impegnate nostre rappresentative contro altrettante danubiane. Una di …

Redazione VN

Il mese di marzo del 1932 il calcio italiano va alla battaglia contro quello austriaco: sono ben quattro le gare che vedono impegnate nostre rappresentative contro altrettante danubiane. Una di queste gioca a Roma il pomeriggio del giorno 20, indossa una maglia nera con scudo sabaudo e fascio littorio e rappresenta una selezione dei Club italiani centromeridionali. In questa anomala formazione scendono in campo i viola Mario Pizziolo, Giuseppe Bigogno e Pedro Petrone. L’avversario che hanno di fronte è la selezione B dell’Austria temibile sia perché maggiormente “squadra” rispetto agli italiani, sia per il modulo - seguito da tutte le squadre austriache nazionali guidate da Hugo Meisl - consistente in un compromesso tra metodo e sistema.

Il nostro Perucho fa subito intendere che va bene il modulo, ma quando si ha tra i piedi, le gambe e la testa il talento, anche un’approssimativa preparazione atletica e una improvvisazione tattica passa in secondo piano. Dopo diverse occasioni infatti, al 41’ Pedro intuisce il lancio del fiumano del Napoli Marcello Mihalich, sceglie il tempo giusto, allunga quel tanto che basta per non sudare ma si presenta davanti a Peter Platzer irridendolo con una finta e accompagnando di persona il pallone in porta ascoltando vanitosamente il boato della folla. Al 56’ è il brasiliano della Lazio Amphilóquio Marques Guarisi, conosciuto come Filó, ad approfittare del movimento in area di Petrone che lo libera dagli avversari per battere nuovamente il portiere austriaco, mentre qualche minuto più tardi è Mihalich a chiudere definitivamente l’incontro. A dieci dal termine anche i bianchi austriaci marcano la rete dell’onore con Viertel. 3-1 il risultato finale con grandi applausi dei quindicimila spettatori.

Nella cronaca della partita, il passo riguardante la partita di Pedro è esemplificativo del personaggio: “…come al solito, ha giuocato più d’astuzia che d’impeto. Come al solito si è risparmiato. Come al solito ha preferito lasciar saltare l’avversario sulle palle alte. Ma il suo lavoro di smistamento è stato perfetto, con un senso preciso della posizione dei compagni e dell’avversario, ha fatto piovere palloni sui piedi di De Maria, che ha maggiormente servito, di Filó e, all’indietro, di Vojak e Mihalich. E quasi tutto il rifornimento è stato fatto al volo. Tre o quattro cannonate sue sono passate dritte ma troppo alte e un suo tiro a Platzer non è stato poi potuto trattenere. Peccato poi che De Maria, sopravvenendo in corsa, abbia mandato la palla a pochi metri, col portiere ancora a terra.” Straordinario Pedro.

Massimo Cecchi - museofiorentina.it