Se è vero che a inizio novecento i britannici erano considerati “i maestri” del football, è altresì vero che la scuola danubiana di quei primi decenni del novecento sfornava grandi campioni che alimentavano un movimento in grande fermento e ascesa. Le gare amichevoli e le competizioni internazionali dell’epoca - alle quali gli inglesi sdegnosamente non partecipavano - erano sempre caratterizzate da grandi sfide tra formazioni italiane e danubiane, cioè austriache, cecoslovacche e ungheresi.
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BV 1930: Il Danubio straripa nell’Arno
Se è vero che a inizio novecento i britannici erano considerati “i maestri” del football, è altresì vero che la scuola danubiana di quei primi decenni del novecento sfornava grandi …
La stessa Fiorentina, che in passato aveva già amichevolmente incontrato l’Újpest e il Kerületi TUE III (formazione di Budapest identificata con il III per via del distretto cittadino) - senza mai riuscire a vincere - incontra ancora un Club ungherese in amichevole al Giovanni Berta il 28 dicembre del 1930. Si tratta del Bocskay, impegnato in Italia in una serie di incontri di fine anno. La stagione vede i viola pronti al grande salto nella massima serie e desiderosi quel giorno di fare bella figura davanti a tanti spettatori e agli occhi del marchese Ridolfi accomodato in tribuna ad assistere.
L’incontro è equilibrato per oltre un’ora di gioco nel quale gli ungheresi passano al 23’ con una rete di Kevichy propiziata da un errore del portierone viola Bruno Ballante. La Fiorentina ribatte orgogliosamente meritando ampiamente il pareggio che però non arriva. Quando la stanchezza comincia ad avere il sopravvento, la maggiore classe danubiana emerge con tre reti nel giro di pochi minuti: Teleki, ancora Kevichy e Mateffly fanno lo 0-4 finale, punteggio che umilia oltre misura la volontà e il bel gioco viola. Ricordiamo la formazione di quel giorno: Ballante, Magli, Vignolini, Staccione, Neri, Pizziolo Mario, Luchetti, Galluzzi, Serdoz (al quale subentrò Meucci nella ripresa), Moretti e Corbyons.
La prima vittoria contro una formazione ungherese è soltanto rimandata.
Massimo Cecchi - Museofiorentina.it
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