In principio era Petrone; anzi no, in principio era Volk.
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BV 1906: Il primo amore
In principio era Petrone; anzi no, in principio era Volk. Troppo spesso, infatti, quando vengono ricordati i campioni che hanno fatto la storia della Fiorentina, si comincia dal cannoniere uruguaiano …
Troppo spesso, infatti, quando vengono ricordati i campioni che hanno fatto la storia della Fiorentina, si comincia dal cannoniere uruguaiano dimenticando che, in realtà, furono i gol dell’istriano Rodolfo Volk a incendiare per primi i cuori dei tifosi.
Volk era di stanza a Firenze quando nell’estate del 1926 nacque la società gigliata, la quale, in barba ai divieti imposti ai militari, approfittò subito dei suoi servigi. Per aggirare l’ostacolo fu necessario cambiargli il cognome in “Bolteni”, anche se in realtà, sui tabellini dell’epoca, il falso nome compare talvolta declinato in varie fantasiose storpiature. Ma se sui giornali la sua identità traballava, in campo, il suo tiro, fulmineo e potente, non conosceva esitazioni. Con la Fiorentina Volk realizzò 15 reti in 21 gare tra campionato e Coppa Arpinati contribuendo infatti a svariate vittorie. Il connubio durò purtroppo solo un anno ma questo non può giustificare la superficialità con la quale troppo spesso Firenze si dimentica delle sue gesta. Ciò, succede più di rado nella Roma giallorossa dove egli si trasferì nel ’29 divenendo l’idolo del Testaccio. Autore della prima, nonché decisiva, storica rete in un derby capitolino e capocannoniere della Serie A 1930/31, Volk venne ribattezzato “Sciabbolone” oppure “Sigghefrido”, perché era biondo e possente come una divinità germanica. Collezionò anche 5 presenze (e altrettanti gol) con la Nazionale B e il suo debutto fu ovviamente bagnato da una doppietta. “Io non penso, tiro”, diceva Volk, nato oggi 14 gennaio a Fiume nel 1906.
Filippo Luti - Museofiorentina.it
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