Il calciatore è un animale (politico), così si intitola l'intervista realizzata da SportWeek con Borja Valero, nel quale il giocatore spagnolo spiega la sua visione del mondo e perchè, come diceva Aristotele, l'uomo e soprattutto chi è popolare dovrebbe interessarsi di politica: "Tutti mi chiedono sempre del calcio -dice il giocatore della Fiorentina- del campionato e del mio ruolo, anche chi mi conosce da tempo. Mi piacerebbe parlare di viaggi, gente, politica. Chi è nelle nostre condizioni di popolarità può aprire gli occhi a chi è più distratto o fa finta di non vedere. Ora vedo una Spagna in grande crisi".
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Borja: “Vorrei conoscere Berlusconi ed essere…”
L’intervista del centrocampista a Sportweek
"Destra o sinistra? Sono disincantanto, dopo 8 anni di alternanza al potere in cui tutti hanno fatto male. Hanno creduto che bastasse costruire palazzi. E' vero che la crisi è colpa delle banche, ma gli spagnoli hanno sperperato tutti i loro risparmi fatti durante il boom economico. La politica italiana? Non l'ho capita ancora, ma mi incuriosirebbe conoscere Berlusconi, ne parlano tutti con giudizi contrapposti. I vostri politici somigliano ai nostri, ma in Spagna chi perde scompare, qui no. Twitter? L'ho scoperto grazie ad Arbeloa, ma lo uso poco per il calcio"
"La mia migliore vacanza? A New York lo scorso Natale. In Toscana ho visto da poco San Gimignano, quando ho un paio di giorni liberi porto la famiglia a Siena, Milano, Roma. Meglio una passeggiata che un museo, non sono turista da cartina, meglio girare".
"Nello spogliatoio molti storpiano il mio nome, Borgia, Borca, Borca... una volta al bar ho chiesto un cappuccino e il barista mi ha scritto sopra il nome con la schiuma: Borca. E' stato divertente. Non è facile abituarsi al calcio italiano, ma la Fiorentina con Montella è una squadra di qualità che gioca alla spagnola. Mi ha stupito Pizarro, giocare con lui è un godimento"
"Il Real? Ho imparato ad essere prima uomo che giocatore, ma non so se adesso la loro filosofia sia questa. E' difficile esplodere lì, ti chiedono subito di vincere, io forse non ero abbastanza tecnico o maturo. La Nazionale? Senza tanta concorrenza forse sarebbe più facile essere convocati. Un sogno? Un giorno da Obama. Da grande vorrei studiare, viaggiare e fare cose fuori dal calcio".
FRA.CIA.
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