Il Senato e il Consiglio di Gestione del Museo Fiorentina esprimono il loro profondo cordoglio alla famiglia Borgonovo per la scomparsa dell'indimenticabile Stefano. Aveva militato come attaccante nelle file della Fiorentina nelle stagioni 1988/89, 1990/91 e 1991/92. Fiorentino d'adozione, Stefano Borgonovo entra nella storia della Fiorentina per il coraggio, il cuore puro e l'attaccamento alla maglia viola che amato sopra e più d'ogni altra.
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Borgonovo, il cordoglio del Museo della Fiorentina
Il Senato e il Consiglio di Gestione del Museo Fiorentina esprimono il loro profondo cordoglio alla famiglia Borgonovo per la scomparsa dell’indimenticabile Stefano. Aveva militato come attaccante nelle file …
Stefano Borgonovo era nato a Giussano il 17 marzo del 1964 e vi è scomparso il 27 giugno del 2013. E' stato un magnifico calciatore nel ruolo di centravanti, un allenatore di valore ed una persona per bene. Nel 2008 ha dato vita alla Fondazione Stefano Borgonovo Onlus, che sostiene la ricerca per vincere la SLA, di cui egli stesso è stato affetto, e tutte le altre malattie neurodegenerative.
Aveva esordito in Serie A pochi giorni prima del suo diciottesimo compleanno, il 14 marzo 1982, con la maglia del Como contro l'Ascoli. Nelle due stagioni seguenti aveva giocato sempre con i lariani fra i cadetti, per passare nel 1984 alla Sambenedettese con cui disputa un campionato segnando 13 gol. Tornato l'anno seguente al Como, in Serie A, ha disputato un'altra stagione con 10 gol. Nel 1986 venne acquistato per 4 miliardi di lire dal Milan, che lo lasciò al Como per altre due stagioni e successivamente fu girato in prestito alla Fiorentina. In maglia viola forma una coppia d'attacco con Roberto Baggio, subito soprannominata "B2". I due giocatori realizzarono 29 dei 44 gol totali messi a segno in campionato dalla Fiorentina: 14 per Stefano Borgonovo, 15 per Roberto Baggio. Un suo gol di testa al 90' su corner di Baggio regalò ai Viola la vittoria per 2-1 sulla Juventus e un'altra leggendaria rete all'85' sancì il 4-3 contro l'Inter capolista e futura campione d'Italia: Borgonovo intuì il retropassaggio di Beppe Bergomi a Walter Zenga, lo intercettò con uno scatto felino e depositò la palla in rete. Sempre nel 1988 Borgonovo fu chiamato in Nazionale, con cui esordisce il 22 febbraio 1989 nella ripresa contro la Danimarca. Nel giro di un mese colleziona 3 presenze, le sole della sua carriera, dopo quelle nell'Under-21 del 1985. Al termine della stagione il Milan, proprietario del cartellino di Borgonovo, richiamò l'attaccante a Milano. Borgonovo desiderava restare a Firenze, città alla quale si era ormai legato per sempre ed insistette con Adriano Galliani affinché gli venisse concesso almeno un altro anno di prestito, ma la sua richiesta non fu esaudita. Rientrato al Milan, segnò un gol nel 3-0 contro il Cesena alla prima di campionato, e una tripletta al Galatasaray. Dopo due mesi si infortuna gravemente al ginocchio. Operatosi a Firenze per sua volontà, rientrò in tempo per dare il suo contributo nella vittoria finale in Coppa dei Campioni, segnando gli unici due gol in trasferta della squadra: ad Helsinki e in semifinale contro il Bayern Monaco. Nelle due partite di semifinale contro il Bayern Monaco, all'andata il Milan passa in casa per 1-0 con un rigore di Marco van Basten fischiato per un fallo su Borgonovo, mentre al ritorno segna il gol in trasferta che, nonostante la sconfitta per 2-1, spinse il Milan verso la finale. Al termine della stagione tornò alla Fiorentina nel frattempo passata a Mario Cecchi Gori, che come primo acquisto annunciò proprio Borgonovo. Dopo due stagioni con 42 presenze e 7 gol tra campionato e Coppa Italia, nel 1992, lasciò a malincuore la Fiorentina e si trasferì al Pescara dove segnò 9 reti e retrocesse a fine stagione. A gennaio dell'anno successivo, durante il mercato di riparazione, Borgonovo tornò in Serie A passando all'Udinese con cui segnò 5 gol in 12 partite, tra cui la sua ultima doppietta in Serie A nella sfida salvezza contro la Cremonese (3-3) che non bastò però ad impedire la retrocessione della squadra friulana. Proprio a Udine chiuse precocemente, nel 1996, la sua carriera, dopo la parentesi di un anno al Brescia. Passarono un po' d'anni prima che Borgonovo muovesse i primi passi da allenatore, tutti compiuti all'interno della società che l'aveva visto crescere, il Como, con le diverse formazioni giovanili. Nel 2005 fu costretto purtroppo ad abbandonare l'attività per problemi di salute.
Il 5 settembre 2008 annunciò di essere stato colpito, come accaduto ad altri calciatori (tra i quali Armando Segato, Lauro Minghelli, Adriano Lombardi, Albano Canazza, Piergiorgio Corno, Gianluca Signorini e Giancarlo Galdiolo) dalla sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e di non essere in grado di parlare se non per mezzo di un sintetizzatore vocale. Il 21 settembre 2008 allo stadio Giuseppe Sinigaglia di Como in occasione della partita di campionato tra il Como e la Canavese venne stato organizzato un evento che ha visto partecipare lo stesso Borgonovo e molti suoi ex compagni e avversari. L'incasso della giornata andò interamente alla neonata Fondazione. Mercoledì 8 ottobre 2008 allo stadio Artemio Franchi di Firenze, grazie all'instancabile lavoro di Carlo Pallavicino, Fiorentina e Milan scesero in campo per una amichevole dedicata a Borgonovo, il cui ricavato fu devoluto alla ricerca sulla SLA. Il 27 marzo 2009 allo stadio Luigi Ferraris di Genova, gli sportivi genovesi di Genoa C.F.C. e U.C. Sampdoria si sono riuniti intorno a lui per la partita di calcio benefica "Uniti contro la SLA" il cui incasso è andato alla Fondazione Borgonovo ed alla Gigi Ghirotti. Il 7 settembre 2009 allo stadio Giuseppe Meazza, si sono affrontate nella consueta partita di calcio benefica "Uniti contro la SLA", le vecchie glorie del Milan e del Real Madrid, il cui incasso è stato devoluto alla Fondazione Borgonovo ed alla Gigi Ghirotti. Il 13 aprile 2010 allo stadio Artemio Franchi, in occasione della partita di ritorno della semifinale di Tim Cup fra Fiorentina e Inter, a cui ha assistito dalla Curva Fiesole, gli è stato conferito il "Fiorino d'oro", massima onorificenza per un cittadino non fiorentino.
Dal 2010 il Museo Fiorentina e la Fiorentina, sotto il patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di Firenze, Quartiere 1, CONI ed in collaborazione col Calcio Storico Fiorentino e col Viola Club Stefano Borgonovo, hanno ideato ed organizzato la Florence Football Cup, un torneo di calcio all’inglese nella magnifica cornice di Piazza Santa Croce nell’Arena del Calcio Storico Fiorentino. L’evento sportivo, interamente a favore della Fondazione Borgonovo, è divenuto una tradizione annuale. Nel 2013 si è svolto allo Stadio Franchi. Nato allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della SLA e di tutte le malattie neurodegenerative, al torneo amichevole ha sempre preso parte la squadre delle Glorie Viola, guidata da Giancarlo Antognoni e composta dai campioni del passato e del presente che hanno indossato la maglia viola, e del Florence Football Club 1898, il più antico club cittadino che ha ospitato molte personalità e celebrità fiorentine incluso Matteo Renzi. Il desiderio del Museo Fiorentina è sempre stato di dare massima visibilità ad un ente come la Fondazione Stefano Borgonovo che si spende interamente a favore della ricerca ed alla sperimentazione sulle patologie degenerative neurologiche. La Florence Football Cup è sempre stata quindi anticipata da un convegno ove viene fatto il punto sulle attività finanziate dalla Fondazione Borgonovo e dove sono relatori, insieme a Chantal Borgonovo, importanti ricercatori di livello nazionale e internazionale che illustrano i progressi e le sperimentazioni in ambito delle patologie degenerative neurologiche negli adulti e nei bambini.
Borgonovo se ne è andato nel pomeriggio del 27 giugno 2013 all'età di 49 anni, nel giorno in cui si sarebbe giocata la semifinale di FIFA Confederations Cup Spagna-Italia, nazionale con il lutto al braccio. Qualcuno racconta che Stefano se ne sia andato nel suo paese della Brianza ma c'è chi giura di averlo visto camminare per le strade di Firenze in quelle ore. Il suo esempio illuminerà il cammino dei giusti che lottano contro le più odiose avversità della vita.
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