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Bomber Matri e il “mistero” dell’esultanza

Quel gesto mai svelato e le interpretazioni più fantasiose (COMMENTA)

Redazione VN

Indovinello: i milanisti l'hanno vista solo una volta in cinque mesi, i tifosi viola già due in cinque giorni. Cos'è? Nessuna interpretazione maliziosa, divertente ma fuorviante, si parla della misteriosa esultanza di Alessandro Matri. Da Catania, oltre ai tre punti d'oro in chiave Champions, la Fiorentina incassa l'esordio col doppio botto dell'attaccante di Sant'Angelo Lodigiano. E se il buongiorno si vede dal mattino, non sarà l'ultima volta che i tifosi viola vedranno il Matri sorridente festeggiare con quei cinque polpastrelli della mano congiunti a mò di becco. Un'esultanza proposta per la prima volta ai tempi di Cagliari, più precisamente all'inizio della stagione 2009/2010, ma balzata sotto gli occhi del grande pubblico solo durante la sfida di San Siro tra i sardi ed il Milan del 22 novembre 2009. Nel tabellino dei marcatori di quel 4-3 per i rossoneri entrarono anche Matri e Lazzari (sì, l'ex viola ora all'Udinese), grandi amici anche fuori dal rettangolo di gioco.

La Scala del calcio fece da cassa di risonanza al loro gesto confidenziale usato per festeggiare le due reti, quel movimento un po' buffo con la mano seguito da risa ed espressioni mimiche soddisfatte e sornione. Per i più un mistero, dicevamo, anche perché sia Matri che Lazzari si sono sempre rifiutati di fare lumi sul significato dell'esultanza. C'è chi segue la corrente ornitologica, secondo la quale la posizione delle dita ed il movimento del polso indicherebbero il 'beccare' di un pennuto. E allora via con l'arca di Noè: dalla gallina al picchio, passando dal fenicottero e soprattutto dal cigno, soprannome del giocatore a cui si ispira, Van Basten. Escludiamo la papera per una smentita dei due all'interno di un'intervista pubblicata pochi anni fa su un noto quotidiano sardo. Mezzi indizi, niente di più, perché evidentemente la scaramanzia per Matri ha il suo valore: "se ve lo dico è finita", e ancora "ve lo svelerò a fine stagione", salvo poi non mantenere la parola data. Anche Federica Nargi, la dolce metà dell'attaccante viola, ha dribblato tempo fa la domanda: "non posso dirlo ma non è per me. Io non sono una che si fa dedicare i gol... ". Che si mimi semplicemente il gesto del del biscotto inzuppato? Stavolta l'interpretazione maliziosa sarebbe quella giusta.

ALESSIO CROCIANI

Twitter: @AlessioCrociani