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Bernardeschi, il talento operaio che sogna Euro 2016 coi big

Bernardeschi si è trasformato da numero 10 puro a gregario per i suoi compagni. Con la Fiorentina vuole raggiungere Euro 2016 ma non sarà facile...

Stefano Rossi

Da baby prodigio a calciatore affermato, possibilmente campione, ce ne corre. Lo sa bene Federico Bernardeschi che tiene a mente tutti quei suoi predecessori che troppo presto sono stati etichettati come fenomeni che poi si sono persi agli argini del calcio che conta. Ci vuole fortuna certo, ma soprattutto tenacia e grinta per afferrare il sogno che si rincorre. Giorno dopo giorno, Federico lo ha capito tanto che da numero 10 puro, come quello che porta sulla maglia, si è trasformato in un operaio a disposizione del gruppo e degli allenatori. Da leader talentuoso svolge anche il lavoro del gregario e la partita contro la Sampdoria è stata la perfetta sintesi di questo cambiamento, forse temporaneo, da colletto bianco a colletto blu nella sua squadra.

Berna è stato elogiato e magnificato da numerosi addetti ai lavori ma le parole che valgono di più sono quelle di chi lo allena come Sousa e Di Biagio e di chi potrebbe farlo come Conte. Il Ct dell'Under 21 ha promosso pubblicamente il gioiello viola che presto potrebbe essere chiamato coi big per lo stage dei mesi prossimi. E non sarebbe una novità per lui perchè l'ex ct Prandelli, quando era ancora a Crotone a farsi le ossa, lo convocò a Coverciano a poche settimane dal Mondiale brasiliano.

L'obiettivo celato nel cuore del ragazzo di Carrara è Euro 2016. Ad oggi quasi un miraggio che pian piano sta assumendo i contorni di un sogno sì complicato ma realizzabile. Servirà tanto lavoro, un pizzico di fortuna e la continuità di rendimento che per ogni giovane è l'ostacolo più alto da superare nelle prime fasi della carriera. L'infortunio di Kuba gli permetterà di trovare maggiori opportunità per scendere in campo. Occasioni da cogliere al volo, come fatto dall'inizio dell'anno ad oggi. A primavera si capirà se ci sarà una possibilità di far parte della spedizione azzurra che può contare su molti concorrenti e un gruppo rodato. Intanto Federico continua a correre e sudare, con un obiettivo nella testa e nel cuore è meno faticoso.