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Bernardeschi: “Panchine a inizio anno? Mi hanno fatto bene. Sousa, grande intesa. E per Chiesa garantisco io…”

Il numero 10 si racconta: "Con Sousa feeling immediato, mai mancato il rispetto. Borussia? Ce la giocheremo. Mi sento adulto.."

Redazione VN

Federico Bernardeschi si racconta in esclusiva ai microfoni del Pentasport di Radio Bruno, e ribadisce l'iniziativa di sostegno alla Fondazione Borgonovo legata alla scommessa sul suo numero di gol con David Guetta. Toccata quota 8 reti stagionali il numero 10 viola non si pone limiti, ma soprattutto racconta il suo momento e quello della squadra: ”Un cambio nella preparazione? Credo sia stato più un fattore legato ai tempi con i quali siamo tornati dalle Nazionali. Quando un giocatore è impegnato in estate con la nazionale, al rientro è normale non essere al 100%.

Le panchine d'inizio stagione? Sotto un certo punto di vista fanno sempre bene perché ti fanno riflettere e ti fanno capire dove sbagli. Per questo c'è sempre bisogno di lavorare al meglio.

Federico Chiesa? E' molto forte, non so se più di me, ma è molto forte. E' un bravo ragazzo, con la testa sulle spalle, una persona quadrata con una bella famiglia alle spalle. Si toglierà tante soddisfazioni se continuerà così. Gli auguro di diventare il capitano della Fiorentina come ha detto Sousa, ha tutto per diventarlo.

Più ambizioso o sentimentale? Sto nel mezzo...Ma è chiaro che entrare in campo con il numero 10 e la fascia da capitano sarebbe una grandissima emozione.

Rammarico per più di un punto perso per strada? Forse per la gara con l'Inter perchè abbiamo dimostrato di saperli mettere in difficoltà seriamente. Non avessimo avuto l'appannamento iniziale e soprattutto la sfortuna sui primi gol dell'Inter avremmo avuto un altro risultato. Spesso non si considerano i fattori dettati dagli episodi perchè si vedono solo dal campo, come ad esempio quando la respinta del nostro portiere è finita sui piedi di un avversario.

Joshua Perez? Garantisco anche per lui, ho un certo sesto senso senso per i giovani, è un giocatore di ottimi mezzi, un ragazzo tranquillo che lavora molto. Babacar? Innanzi tutto mi pare stia facendo il suo lavoro, cioè fare gol, poi la continuità nel giocare è destinato a trovarla sicuramente. Io gli darei sempre fiducia. Un gol di tacco alla Kalinic? Ci penso, potrebbe anche capitare, ma non sono aspetti su cui mi ci perdo troppo. Come si sta sul centro sinistra? Tutto sommato bene, ma non voglio parlare di politica. Quanto alla posizione in campo posso dire che mi ci trovo abbastanza bene così come mi capitava con la Primavera. Contro il Paok credo di aver fatto la mia miglior partita in questa prima parte di stagione. Ventura e Conte, quali differenze in nazionale? Sono due metodi di lavoro diversi, con due pensieri diversi alla base, ma l'approccio al lavoro da parte di questi due allenatori non si discutono".

Con Sousa sembra che vi siate piaciuti fin da subito...

"Sì, il feeling è stato immediato e umanamente abbiamo instaurato un grande rapporto nonostante ci siano state occasioni in cui non ci siamo mai trovati d'accordo. Quel che mi piace è che non è mai venuto meno né il rispetto né la stima".

Il Borussia Moenchengladbach? Sono battibili, noi siamo forti ce l'andremo a giocare.

I giovani italiani sono bamboccioni, disse qualcuno un po' di tempo fa... Uscire di casa è fondamentale, si cresce solo così, quando devi fare le cose da solo e non c'è sempre la mamma a pensarci. Cambia la mentalità e la testa, è fondamentale per qualsiasi giovane in qualsiasi ambito. Nei momenti difficili non mollare mai e soprattutto avere sempre intorno le persone che ti vogliono bene. Se mi sento adulto? Sì, mi sento adulto per il trascorso di vita che ho fatto, il che mi rende diverso da altri giovani che hanno fatto altre scelte.

La scommessa con David Guetta era di fare più di 8 gol... L'aspetto fondamentale è il sostegno alla Fondazione Stefano Borgonovo, la cosa più importante, poi chiaramente mi fa piacere aver vinto la scommessa in questione. Pensavo di vincerla, magari non così rapidamente, però non mi accontento, voglio segnare ancora, soprattutto ora che riesco ad arrivare più lucido al momento del tiro".

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