Da un tormentone all'altro. In attesa di sciogliere definitivamente (domani?) il nodo legato a Salah, gli uomini mercato della Fiorentina sono alle prese con la questione rinnovi. Pressochè definito quello relativo a Babacar, così almeno hanno raccontato i dirigenti gigliati, si fa sempre più in salita invece quello di Federico Bernardeschi. E l'aria si sta facendo pesante. Perchè è passato più di un anno da quando la società ha avviato i contatti con l'entourage del giocatore per prolungare l'accordo e ritoccare verso l'alto il suo ingaggio stipulato ai tempi della Primavera (circa 130mila euro). Nel frattempo però il trequartista ha cambiato procuratore e ha risposto picche alle proposte formulate dai viola, mentre le sirene di mercato sono diventate sempre più forti. In particolare quelle che riguardano la Juventus (e il Sassuolo, molto "vicino" ai bianconeri) e persino di un possibile accordo sulla parola in vista della scadenza di contratto. Che però è datata giugno 2017, cioè tra due anni.
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Berna non vuole rinnovare? Cessione o tribuna
Il giocatore rifiuta il prolungamento e “flirta” con la Juve. Serve una prova di forza della Fiorentina
Ecco perchè la Fiorentina ha dalla sua il manico di un coltello piuttosto affilato. Da cronisti, oltre che da tifosi, non possiamo allora che caldeggiare una prova di forza del club gigliato. Che spesso ha palesato mancanza di tempismo o di decisionismo in casi simili. Stavolta serve mettere il giocatore con le spalle al muro: non vuoi rinnovare? Allora portaci una società disposta ad acquistarti subito, per una cifra considerevole (per il valore potenziale, più che per quello attuale che racconta di appena 7 presenze in Serie A). In caso contrario è giusto ricorrere anche a misure estreme, ad esempio mandare Bernardeschi in tribuna per due anni, se necessario. L'Udinese l'ha fatto per anni, così come la Lazio, persino l'Empoli in questa stagione ha escluso Pucciarelli nel momento in cui pareva complicarsi il rinnovo, poi arrivato. Essere una società all'insegna del fair play non deve essere sinonimo di porgere sempre l'altra guancia. Qui ballano soldi, e parecchi, e la Fiorentina deve fare il massimo per tutelarsi senza appellarsi alla riconoscenza. Quella nel calcio non conta, ormai s'è capito.
SIMONE BARGELLINI
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