news viola

Battito viola 1961: In onda le “comiche”, ma Robotti non scherza

I 35.000 tifosi viola che affollarono il Comunale il 3 dicembre 1961 per Fiorentina-Torino lasciarono lo stadio decisamente divertiti e soddisfatti al termine della gara, finita 2-0 per i gigliati …

Redazione VN

I 35.000 tifosi viola che affollarono il Comunale il 3 dicembre 1961 per Fiorentina-Torino lasciarono lo stadio decisamente divertiti e soddisfatti al termine della gara, finita 2-0 per i gigliati in casacca verde per l'occasione. La squadra di Hidegkuti aveva conseguito l'ottavo risultato utile consecutivo, grazie al quale si era portata a soli 4 punti dall'Inter capolista dopo 15 giornate di campionato. Kurt Hamrin si era portato in vetta alla graduatoria dei cannonieri grazie agli undici centri realizzati. Se consideriamo che la Fiorentina era ancora in corsa sia in Coppa delle Coppe e Coppa Italia, possiamo meglio comprendere il momento positivo che stavano vivendo gli appassionati dell'undici gigliato nella prima stagione della gestione Longinotti. Quel Fiorentina-Torino rappresentava una gara particolare anche a causa dell'esordio in maglia gigliata del turco Can Bartù, molto atteso dal pubblico fiorentino. I granata di Santos arrivavano a Firenze forti del secondo posto in classifica. La difesa gigliata sapeva che avrebbe dovuto impegnarsi particolarmente per frenare le offensive di Ferrini, Baker e, soprattutto, Law. La svolta della gara, però avvenne all'8° minuto di gara grazie ad un gol su una bella punizione scagliata da Robotti sulla quale il portiere granata Panetti non intervenne volutamente, ritraendo addirittura le mani, per non toccare il pallone. Incredibile. Il perché è presto detto. L'arbitro Rigato aveva fischiato una punizione per i gigliati ed aveva mimato, con le mani alti, il sandwich di Rosato e Ferrini ai danni di Dell'Angelo. Le dita delle mani dell'arbitro, infatti, indicavano, rispettivamente, due ed uno. Poco prima della pregevole esecuzione di Robotti il direttore di gara aveva abbassato le braccia, in quanto la punizione era, ovviamente di "prima". Con questo movimento "inconsulto" degli arti superiori, Rigato aveva tratto in inganno il portiere granata Panetti che pensava si trattasse di un calcio indiretto. Convinto di ciò l'estremo difensore del Torino cercò, riuscendoci, di non toccare il pallone per evitare, secondo lui, di renderlo attivo nel caso in cui l'avesse anche solo sfiorato. Quel gol di Robotti (che fu il secondo ed ultimo in maglia viola) scatenò le proteste dei giocatori granata che, ovviamente, non sortirono alcun esito favorevole. La gara venne condizionata da molti falli e la squadra di Hidegkuti seppe ben contenere le controffensive del Torino, riuscendo a raddoppiare a 10 minuti dal termine con il "solito" Hamrin, in un'azione, forse, viziata da un fallo di Dell'Angelo su Rosato.

www.museofiorentina.it