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Bandiera bianca all’Olimpico: perdere così fa ancora più male

Dopo l'1-0 di Dzeko, la Fiorentina si è sciolta come neve al sole. Nessuna reazione e viola asfaltati nella ripresa. Un encefalogramma piatto. La corsa all'Europa non è compromessa, ma il rischio anonimato c'è

Stefano Niccoli

Premessa: perdere contro la Roma all'Olimpico ci sta. I giallorossi sono più forti della Fiorentina, è pacifico, se in casa non perdono dallo scorso agosto, dal play off di Champions League contro il Porto, un motivo ci sarà. Non è stata tanto la sconfitta a far arrabbiare i tifosi, quanto piuttosto il modo in cui è arrivata la debacle. Perché di debacle dobbiamo parlare, purtroppo. Dopo il vantaggio di Dzeko, la Fiorentina si è sciolta come al neve al sole. Nessuna reazione, nessuno scatto di orgoglio, grinta manco a parlarne. La prestazione dei viola nel secondo tempo è stata imbarazzante. La squadra di Spalletti ha letteralmente travolto quella di Sousa, in termini di gol, corsa, tenacia, costruzione del gioco, palle recuperate e voglia di portare a casa la vittoria. Dei gigliati si ricorda solo il pallonetto di Chiesa poca prima dall'1-0. Poi stop. Nessun'altra azione da rete. Szczęsny non si è praticamente mai sporcato i guanti. Il portiere polacco è stato, di fatto, spettatore non pagante.

Insomma: un encefalogramma piatto, una resa da parte della Fiorentina. Come non si vedeva da tempo. "Normale che la squadra abbia mollato", ha detto Sousa nel post partita. Parole che non hanno fatto altro che alimentare la rabbia dei tifosi. La piazza è infuriata, basta leggere i commenti sui social network per tastare il polso di Firenze. Una sconfitta così è difficile da digerire. La corsa all'Europa non è compromessa, ma il ko dell'Olimpico ha complicato e non poco la situazione di classifica. La Fiorentina è ottava, a 37 punti. Il rischio è l'anonimato. Arrivare a maggio non sarebbe lunga, ma lunghissima. Speriamo di sbagliarci.