Badelj, un anno per raccogliere l’eredità del Pek

Pizarro e Badelj: il gioco della Fiorentina nella stagione che è appena iniziata verrà generato dai piedi di questi due signori. Il nuovo contro l'usato garantito, i 186 centimetri di Badelj contro i 170 di Pizarro, l'europeo contro il sudamericano. Nel corso dell'ultima estate David ha tergiversato nel momento di rinnovare il suo contratto mentre il croato non ha esitato un secondo ad accettare l'opportunità di giocare a Firenze. Molto probabilmente quest'anno avverrà il passaggio del testimone per quanto riguarda le chiavi del centrocampo: Pizarro, il cui contratto è in scadenza nel 2015, potrebbe essere al suo terzo ed ultimo anno in viola prima di tornare in patria. Montella si fida ciecamente di lui e in questa annata il Pek dovrà aiutare il croato ad ambientarsi al meglio nelle dinamiche del calcio italiano ed insegnargli i trucchi del mestiere. Entrambi i giocatori fanno della geometria una delle loro caratteristiche migliori e tra le più rare da trovare sul mercato.

Di Badelj dicono che sia un po' lento, in realtà nemmeno Pizarro ha lo scatto del centometrista così come non lo aveva Liverani e nemmeno Pirlo, giusto per citare alcuni colleghi registi. Ciò che serve è l'intuizione, il colpo d'occhio e la velocità di esecuzione. Insomma, il concetto di genio espresso nella pellicola Amici Miei. Questo sì che è un carattere comune ai giocatori che prima di altri riescono a leggere i movimenti dei compagni in virtù di quelli del pallone. E' un dono naturale, un po' come il coraggio: chi non lo ha, non se lo può dare ci insegnava Manzoni. La Fiorentina ha a lungo cercato il vice Pizarro e forse questa volta lo ha trovato davvero. Badelj, a dispetto del suo nome Milan che in riva all'Arno stride, è pronto a conquistare Firenze e a raccogliere l'eredità pesante del Pek. Un po' di sana competizione mista ad una sorta di tutoraggio dovranno forgiare il nuovo metronomo del centrocampo viola.

STEFANO ROSSI

Twitter @StefanoRossi_