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Babacar non punge: il pericolo di restare eterna promessa

Il senegalese non è praticamente mai entrato in partita. Evanescente, incapace di mettere in difficoltà Fazio e Manolas e di assistere la squadra con assist e sponde. In poche parole: un fantasma

Stefano Niccoli

Poteva essere la sua serata. Così, però, non è stato. Khouma Babacar è affogato insieme al resto dei compagni nella sonora sconfitta della Fiorentina contro la Roma. Combattere con due marcantoni come Fazio e Manolas non era facile, ma è chiaro che da lui ci si aspettava di più. Il senegalese non è praticamente mai entrato in partita. Evanescente, incapace di mettere in difficoltà i due centrali giallorossi e di assistere la squadra con assist e sponde. In poche parole: un fantasma. Della sua gara all'Olimpico ci si ricorda solo il tiro in Curva Sud nel primo tempo. Una performance abulica, da dimenticare. Ma non per Sousa: "E' stata una delle sue migliori prestazioni", ha detto il tecnico portoghese. Parole che hanno fatto infuriare i tifosi, presi in giro, secondo il loro punto di vista, dall'allenatore gigliato.

Babacar non è e non sarà mai come Kalinic, i due hanno caratteristiche diverse, ma troppo spesso Khouma è un corpo estraneo. Il classe 1993 continua a mancare appuntamenti importanti col destino. E' giovane, ma non più giovanissimo e il rischio che possa restare un'eterna promessa è concreto. I dubbi sulle sue qualità cominciano ad aumentare. Nella sua carriera non è mai stato titolare, ad eccezione della stagione al Modena in Serie B. Il diretto interessato dovrebbe farsi qualche domanda.