"Siamo ancora qua. Babacar e la Fiorentina, allo stesso punto di partenza di sempre. Nuova stagione, nuovi propositi, nuovi obiettivi. Al momento, però, il risultato storico non fa ben sperare. L'attaccante senegalese, dopo aver svolto le visite mediche a Firenze, raggiungerà in serata il ritiro di Moena per alzare il sipario sulla settima stagione in maglia viola con la Prima Squadra.
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La volta buona (?)
L'attaccante senegalese riuscirà a dimostrare il proprio valore in questa stagione?
"Il tempo però inizia a incombere su di lui, ancora etichettato come "irrealizzato". A ventiquattro anni scalpita per un posto da titolare: la sensazione è che questo potrebbe essere, in caso di ruolo da seconda linea, il suo ultimo campionato a Firenze, come ha fatto intendere lui stesso in un'intervista la scorsa primavera. Baba è diventato grande ormai, sia sulla carta d'identità ma anche nella media realizzativa: le sue caratteristiche non hanno mai convinto Sousa - solamente l'ultimo a non credere concretamente in lui - che non è riuscito a ritagliargli uno spazio importante nonostante, ad esempio, 14 reti in 31 partite disputate.
""E con Babacar cosa facciamo?", questo ormai un tormentone che dura da anni. Tanti buoni propositi accompagnati da altrettante panchine o fischi. Basta però un gol per accendere nuovamente i riflettori su di lui e farlo tornare l'attaccante del futuro. Almeno per una notte. Perché la realtà, come detto, parla d'altro: in tutte queste stagioni, Babacar è partito in seco ndo piano rispetto ad un altro elemento del reparto offensivo, fin dai tempi di Mihaijlovic arrivando al duello con Kalinic. Se il croato dovesse partire, si aprirebbero prospettive diverse? Una domanda che è lecito porsi, la cui risposta però non tarda a palesarsi.
"Pensateci: in qualunque caso, la soluzione Babacar sarebbe un rischio. Se Kalinic verrà ceduto, il suo sostituto dovrà essere un giocatore di valore, per il quale la Fiorentina andrebbe incontro ad un importante esborso economico, specialmente se il profilo dovesse corrispondere al nome di Giovanni Simeone. Quindi, cosa fare a quel punto? Inoltre, è difficile ipotizzare come la società viola affidi al senegalese le chiavi dell'attacco a prescindere in caso di partenza di Kalinic, acquistando successivamente un rincalzo: il rischio sarebbe in questo caso troppo alto.
"Sarà la volta buona? Noi siamo ancora qua, ad attendere la risposta.
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