"Crederci fa sempre bene. Del resto le pagine più affascinanti di storia del calcio sono state scritte quando alla vigilia le aspettative erano sostanzialmente nulla. A Bergamo la Fiorentina può farcela. Può battere un avversario sì più forte ma che potrebbe avere le gambe più pesanti. Ecco tre motivi per essere ottimisti.
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Atalanta-Fiorentina: tre motivi per crederci
Perché la squadra gigliata può credere sul serio nella finale
"Nuove idee: l’arrivo di Montella ha rigenerato la squadra. Portato un pizzico di ottimismo e molta serenità. Ha cambiato le idee della squadra, senza stravolgerla ma esaltandone i pregi. A Torino non si è vergognato a giocare di rimessa. E per poco la partita non la porta a casa. Un palo, una traversa e altri errori sono costati cari. A Bergamo non serve l’arrembaggio, un gol può bastare. Attendere compatti e ripartire può essere una buona strategia.
"Chiesa è tornato: In realtà non se n’è mai andato. Ma l’infortunio patito in nazionale lo aveva rallentato fino a fermarlo. A Torino il protagonista viola è stato lui. Pimpante, infaticabile. E pure sfortunato quando ha calciato verso la porta. Ha trovato davanti l’amico Bernardeschi. Uno che prometteva bene ma che alla sua età non era già a questo punto. Chiesino corre il piacevole rischio di diventare il giocatore più forte mai uscito dalle giovanili viola.
"Fattore stanchezza: la Fiorentina ha giocato sabato, l’Atalanta lunedì. I tempi di recupero sono diversi. La squadra di Gasperini ha bisogno di una forma fisica eccellente per avere massimo rendimento. Nel centrocampo muscolare e in attacco dove Gomez e Ilicic sono grandi talenti ma non più verdissimi. La stanchezza potrebbe influire. E poi c’è la questione Champions. L’Atalanta culla l’idea, fino a quando sarà possibile giocherà sul doppio fronte dando tutto.
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