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Aspettando Totò

Antonio Di Natale e la Fiorentina, due rette parallele destinate a non incontrarsi mai.

Stefano Fantoni

Antonio Di Natale e la Fiorentina, due rette parallele destinate a non incontrarsi mai. O almeno, a farlo solo da avversari. Quante volte il bomber napoletano è stato vicino a vestire la maglia viola? Tante, troppe volte. Totò come il Godot dell'opera teatrale di Samuel Beckett. Destinato ad arrivare a Firenze e mai arrivato. Una costante illusione, un dolce (o amaro) pensiero con cui cullarsi durante il calciomercato. Fin dai tempi di Empoli c'è stato feeling. La Fiorentina cercava un cecchino d'area per risollevarsi dopo stagioni poco esaltanti, Di Natale era reduce da due ottime stagioni in azzurro. L'epilogo? Totò si trasferisce al Nord, all'Udinese, la Fiorentina vira su altri obiettivi. "Di Natale aveva accettato la Fiorentina, ma Spalletti lo convinse ad andare a Udine", ha rivelato nelle scorse settimane Corsi, presidente dell'Empoli.

In Friuli Di Natale è esploso, affermandosi come uno dei migliori centravanti italiani degli anni 2000, segnando senza soluzione di continuità e contro qualunque in squadra, in Italia come in campo internazionale. Grazie ai suoi 180 gol in maglia bianconera ha trasformato l'Udinese, portandola dalle retrovie ai piani alti della classifica e, addirittura, in Champions. A tutto ciò vanno aggiunti i due Europei e un Mondiale giocati con la Nazionale azzurra. E la Fiorentina? È diventata una delle sue vittime preferite. Dieci reti in diciannove presenze contro i viola, centri spesso decisivi per i bianconeri di Guidolin. Il paragone con Godot, però, è sempre in agguato e si è riproposto con costanza nelle ultime finestre di calciomercato.

Soprattutto da quando Montella siede sulla panchina della Fiorentina. Sì perché tra l'allenatore viola e il bomber bianconero c'è un'amicizia decennale, nata ai tempi della scuola calcio San Nicola di Castello di Cisterna, trampolino di lancio comune verso il calcio che conta. L'Aeroplanino lo scorso gennaio aveva quasi convinto Totò a lasciare Udine per raggiungerlo a Firenze. Quel quasi ha fatto la differenza, nove mesi fa come dodici anni fa. Come ogni volta che Di Natale e la Fiorentina vengono accostati, proprio come due rette parallele destinate a non incontrarsi.

STEFANO FANTONI

Twitter @stefanto91