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“Architetti” del centrocampo

Badelj e Jorginho sono il “cervello” di Fiorentina e Napoli. Entrambi hanno beneficiato di un cambio di modulo

Stefano Niccoli

Centrocampisti col compito di costruire il gioco. Stiamo parlando di Milan Badelj e Jorginho, avversari oggi pomeriggio al San Paolo in occasione del big match tra Napoli e Fiorentina. Com’è cambiata la loro vita calcistica in pochi mesi.

Dopo una stagione di alti e bassi con Montella in panchina, il croato è diventato un punto fermo con Paulo Sousa. “Badelj è un regista straordinario, farebbe comodo all'Inter e alla Juventus”, ha detto Boninsegna venerdì (LEGGI QUI). Parole che confermano la crescita del calciatore. La velocità non sarà mai il suo forte e non può essere considerato il nuovo Pizarro, ma il suo contributo in quest’avvio di stagione è stato determinante. L’ex Amburgo detta i tempi, imposta e forma con Vecino una diga niente male. Segna pochi gol: uno fino adesso con la casacca gigliata, a maggio contro il Chievo. Questo il suo tallone d’Achille. Nel suo repertorio, invece, gli assist non mancano di certo. Come quello fornito a Rossi in Europa League contro il Belenenses, un autentico cioccolatino. Alcuni minuti prima il poker firmato da Pepito, il croato era salito in cattedra anche con la splendida verticalizzazione per Kuba, autore del cross del 3-0. Piedi raffinati che si sommano agli altri presenti nella mediana viola. La scelta di Sousa di giocare con due centrocampisti a fare da scudo alla difesa ha aiutato il classe 1989, autore di una sola pecca sin qui: l'espulsione contro il Genoa.

In mezzo al campo, il Napoli è passato da due a tre. Chi più ha beneficiato di questo cambio di modulo è stato Jorginho, accostato alla Fiorentina quando vestiva ancora la maglia del Verona. Il brasiliano naturalizzato italiano era finito ai margini con Rafa Benitez, con Sarri è tornato al centro del progetto partenopeo, grazie al suo nuovo-vecchio ruolo e cioè quello di regista come ai tempi dell’Hellas. E pensare che in estate poteva lasciare la società di De Laurentiis, decisa a recuperare parte dei 9,5 milioni investiti per acquistarlo nel gennaio 2013. Jorginho adesso è inamovibile, mentre Valdifiori – colui che avrebbe dovuto far girare la squadra in mediana – è finito in panchina, in difficoltà nel reggere le pressioni di una piazza importante e desiderosa come quella azzurra.

Il merito va a Paulo Sousa e Maurizio Sarri, bravi a disegnare Fiorentina e Napoli in base alle caratteristiche di Badelj e Jorginho. Quella di oggi pomeriggio sarà un po’ anche la loro sfida.