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Antognoni: “Enrico potrebbe tenere Chiesa a Firenze. Gasp, i DV e l’Europa…”

Il dirigente della Fiorentina ha raccontato il proprio passato da calciatore e si è soffermato sul presente

Giacomo Brunetti

«Ci auguriamo che Federico Chiesa rimanga il più a lungo possibile con noi. Il padre, che lo gestisce in modo oculato, sicuramente può essere intenzionato a mantenerlo a Firenze». Lo ha detto il Club Manager della Fiorentina, Giancarlo Antognoni, ieri sera ospite del Rotary Club Brunelleschi presso Villa Medici. «Chiesa è un ragazzo a posto, consigliato dai genitori, non ha un procuratore - ha continuato Antognoni - ma ha alle spalle una famiglia che lo sostiene. Ha delle doti naturali notevoli, tecniche e fisiche, ma ha ancora dei margini di miglioramento, anche per tutte queste ragioni credo sia uno dei giocatori più ricercati al momento. Dà fastidio il fatto che venga definito un simulatore, è un ragazzo per bene che va forte. A volte può sembrare che cada troppo facilmente? Quando corri velocemente basta poco per andare a terra». Chiosa sulla polemica con Gian Piero Gasperini: «Ha sbagliato, un tesserato di un'altra società non può permettersi di giudicare l'operato di un professionista come Chiesa. Anche domenica (in riferimento alla spinta data a Massimo Ienca, segretario generale della Sampdoria, ndr) è andato un po’ fuori dalle righe». INTANTO IL TOTTENHAM VA ALL'ASSALTO DI CHIESA

"Il dirigente viola ha ripercorso le tappe della propria carriera - «Sono rimasto tanti anni a Firenze soprattutto per il rapporto con i tifosi» - parlando poi dell'attualità: «La famiglia Della Valle guarda all'impresa Fiorentina come una sua azienda che deve funzionare, credo che la Fiorentina sia una delle poche società di calcio in Italia a non avere debiti. Qualcuno dice che non spendono? Secondo me hanno speso».

"Chi, come lui, la fascia di capitano l'ha indossata giudica l'attuale leader gigliato, German Pezzella: «Un professionista in tutti i sensi, il capitano lo sceglie il gruppo. Dopo Davide, Pezzella si è rivelato la persona più giusta per ricevere questa fascia». «Allo stadio, al centro sportivo, a tavola, il posto di Astori è rimasto lo stesso e viene conservato. Percepiamo costantemente la sua presenza. Davide viene giustamente ricordato in tutta Italia». Spazio anche al campo, con il recente pareggio contro la Lazio: «Un punto del quale, alla fine, ci accontentiamo, perché forse la Lazio meritava qualcosa in più, soprattutto nel primo tempo, quando noi abbiamo giocato al di sotto delle nostre possibilità, ecco perché ci prendiamo volentieri il pareggio». Un risultato che porta la Fiorentina a sette punti dalla zona Europa League: «Per arrivare ad ambire a questo traguardo dobbiamo fare 23 punti in 11 partite e arrivare a quota 60, non è facile ma nel calcio può succedere di tutto. In questo periodo la squadra è un po’ in calo ma sono fiducioso per il finale di campionato». Soprattutto perché, il 24 aprile, è in programma la semifinale di ritorno in coppa: «Dobbiamo crederci, credo che a questo punto sia l'obiettivo primario».

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