"È difficile ascoltare un uomo di calcio che si esponga con un nome. Specialmente se questo è un compagno di squadra. L'impatto di Montiel Rodriguez, però, meritava una postilla. Almeno per Marco Benassi. Perché lo spagnolo è "un po' gracilino", così come è sembrato a tutti fin dalla prima apparizione in occasione della sessione a porte aperte al 'Franchi'. E anche a Moena la situazione non è cambiata: servirà del tempo per formarlo fisicamente. Intanto, però, il classe '00 dispensa le proprie qualità tecniche. "Se dovessi dirne uno, parlerei di Montiel", non si è nascosto il centrocampista viola, intervenuto in conferenza stampa. Possiamo dire che ha ragione: tutti, in questi primi giorni, sono rimasti colpiti dalle sue doti.
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Anche Benassi conferma: è Montiel il giovane che ha colpito di più. Ma deve implementarsi fisicamente
Lo spagnolo è stato convocato in sordina. Per lui servirà un percorso come Ljajic e Jovetic
"Uno dei 'grandi' in Val di Fassa, ha dispensato consigli da vicino al giovane, parlandoci e consigliandogli di allenarsi con grande intensità e determinatezza, poiché secondo lui ha un gran futuro. Un'esposizione niente male, considerata la cospicua linea verde presente tra i convocati. Acquistato dal Mallorca per due milioni di euro - il valore della clausola rescissoria, obbligatoria per i contratti iberici - sta brillando anche davanti agli occhi di Emiliano Bigica che verosimilmente disporrà dell'esterno nella stagione ventura, per sopperire alla crescita di quel Sottil vittima di reprimende da Pioli a più riprese.
"I preparatori dovranno intervenire per colmare le lacune fisiche dovute anche alla giovane età. Se tra i pali ci pensa Rosalen a plasmare giocatori a metà, elevandoli per completezza, ai preparatori "di movimento" tocca l'arduo compito di rafforzare la struttura di Montiel attraverso uno specifico lavoro in palestra, senza appesantirlo, evitando di creargli problemi di rallentamento in scatto e cambio di direzione. Un'attività simile a quella attuata, ai tempi, per Stevan Jovetic e Adem Ljajic. "Gracilini", anche loro, ma dalle innate propensioni qualitative.
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