news viola

Ambrosini: “Porto entusiasmo, l’età non conta”

“Gomez sposta gli equilibri. Gonzalo…” (COMMENTA)

Redazione VN

Dopo la presentazione di Joaquin avvenuta nella giornata di ieri (CLICCA QUI), è il turno di un altro nuovo acquisto, Massimo Ambrosini. Queste le prime parole da giocatore viola dell'ex bandiera del Milan: "Ringrazio la Fiorentina per la grande occasione che mi è stata data. Ringrazio anche la città e i tifosi che mi hanno accolto benissimo. Sono emozionato perché questa per me è una grande opportunità. Rimettermi in discussione è uno stimolo enorme. Alla Fiorentina non posso che dire grazie. Qui c'è un progetto molto legato ai giovani. Il Milan? E' il passato ormai, quello che è stato è stato. Ora sono un giocatore della Fiorentina e penso solo ai viola.

Il mio obiettivo è quello di aiutare ancora la squadra a crescere. Lo staff è di primissimo livello. A me non piace fare proclami, in questa fase della stagione sembra che tutti debbano vincere il campionato. Io voglio essere utile e fare bene con questa squadra.

L'età è un qualcosa che non si può fermare. Ad una certa età ciò che si può pretendere è la chiarezza, non la riconoscenza. Si possono anche subire scelte, ma senza chiarezza è tutto difficile. Alla fine si deve dare qualcosa alla società in cui si gioca, e se qualcuno ritiene che tu non possa più dare il suo contributo meglio separarsi.

Sono qui per integrarmi nel gruppo. Porto entusiasmo al gruppo perché ho ancora voglia. Non ho mai pensato di smettere di giocare. Per vincere qualcosa bisogna sempre allenarsi al massimo e ci vuole voglia di vincere. La Fiorentina è già fatta di grandi campioni e professionisti per cui magari sarò anche io a prendere qualcosa da loro.

La storia degli addii al Milan è particolare e cambia da giocatore a giocatore, per cui non posso paragonarmi con altri. Quando ho salutato i rossoneri dissi che ci sarebbe voluta più attenzione nella decisione nei miei confronti e questo lo penso ancora.

Dello scorso anno mi ricordo che fu un testa a testa veramente intenso. Alla fine ci perdemmo un po' per strada e si arrivò all'ultima partita ed è andata a finire come sappiamo. Anche la Fiorentina si meritava di andare in Champions e nel campionato i viola hanno giocato meglio. Balotelli non lo conoscevo per nulla, devo dire che è molto forte. Gomez l'ho affrontato e sulle sue qualità non si discute, può spostare gli equilibri. L'adattamento al campionato speriamo non gli dia problemi. A Siena io venni espulso per cui più di questo non potevo fare per i viola (ride n.d.r.).

Non so che numero prenderò, magari mi scelgo il 21 che è il giorno di nascita di mia figlia Angelica. La nostra squadra è stata costruita per fare un campionato di livello. Ora dobbiamo provare a migliorare la classifica dello scorso anno. La nostra ossatura è forte, ma ci sono dei giocatori che lo scorso anno non c'erano. Per cui ci vorrà un po' di tempo per diventare una squadra in tutto e per tutto. In più potrebbe esserci l'Europa a toglierci un po' di energie.

Sarei dovuto venire alla Fiorentina già 18 anni fa. Mi chiamò, poi alla fine scelsi il Milan. Magari è un segno del destino.

Montella è un allenatore già molto stimato e io non posso che confermare questo. Con il suo staff i dettagli sono curati al massimo e sono proprio i dettagli a fare la differenza.

Con qualcuno del Milan ho parlato dopo l'addio, ma non ho avuto modo di risolvere la situazione anche perché non mi interessa. Sono i risultati alla fine a definire chi è più forte. I rossoneri hanno l'abitudine di combattere a certi livelli. Tutti i giocatori sono molto bravi e disponibili al lavoro, qui mi sento già molto bene.

Ljajic? Non mi ha chiesto nulla sul Milan. E' un giocatore esploso lo scorso anno. E' un patrimonio per il calcio e per adesso per la Fiorentina. Se dovesse mantenersi su questi livelli potrebbe fare la differenza anche nei prossimi anni.

Un giocatore su tutti che mi ha impressionato è Gonzalo Rodriguez, difensore di livello internazionale. Su Rossi dico di avere pazienza. Ha subito due interventi complicati e anche io sono passato da infortuni al ginocchio. Diamogli tempo.

Montella da giocatore per me era uno dei giocatori più forti quando era in campo. Spero che diventi un fenomeno anche in panchina"

LORENZO BENEDETTI