L’entusiasmo per l’arrivo di Giuseppe Rossi alla Fiorentina è davvero incredibile, ma l’incognita legata al suo infortunio non è da sottovalutare. Negli ultimi anni la chirurgia ha fatto passi da gigante, quindi per quanto riguarda il completo recupero del giocatore non ci dovrebbero essere dubbi (aspettando metà marzo o forse anche aprile), semmai il dubbio riguarda la capacità di tornare ai livelli ammirati a Parma ed in Spagna. Per una risposta a questo interrogativo dovremo aspettare ancora un po’, ma nel frattempo possiamo prendere in considerazione alcuni esempi recenti nella storia del calcio che fanno ben sperare.
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All’inferno e ritorno
Superare l’infortunio, Pepito Rossi e i paragoni illustri con il passato
Diego Armando Maradona, forse il miglior calciatore di tutti i tempi, ha ricevuto molti colpi durante la sua carriera, ma uno in particolare probabilmente se lo ricorda ancora. Nel 1983 infatti, durante la partita Barcellona-Athletic Bilbao, subì un terribile intervento dal giocatore basco Goikoetxea che gli causò la rottura della caviglia. Dopo aver recuperato dall’infortunio, Maradona si trasferì al Napoli, squadra con cui ha vinto (quasi) tutto da protagonista assoluto e ha continuato a incantare il mondo. La differenza tra prima e dopo l’infortunio quindi risulta inesistente.
Marco Van Basten, altro giocatore che non ha bisogno di presentazioni, arrivò in Italia nell’estate del 1987 dall’Ajax, in forza al Milan. Nel primo anno di serie A, il “cigno di Utrecht” fu costretto a farsi operare, anche lui per un problema alla caviglia. Per Van Basten si trattava della seconda operazione dello stesso tipo (la prima fu ai tempi dell’Ajax). Al suo rientro, dopo 6 mesi, l’attaccante olandese fu determinante per la corsa scudetto del Milan (proprio contro il Napoli di Maradona), anche nelle stagioni successive Van Basten risultò sempre decisivo con la maglia rossonera, i suoi 124 gol con il Milan parlano chiaro.
Altro giocatore che merita una citazione è sicuramente Ronaldo Luis Nazario Da Lima, che dopo essersi lesionato il tendine rotuleo (novembre 1999), se lo ruppe definitivamente (aprile 2000). Quando però il “fenomeno” è tornato stabilmente sui campi da gioco con la maglia del Real Madrid, in 4 anni con la “camiseta blanca” ha messo a segno 104 gol in 177 partite. Anche il brasiliano quindi, dopo tanti problemi e tanti infortuni, è tornato ad essere un giocatore di altissimo livello.
Ma l’esempio più importante la Fiorentina ce l’ha in casa sua, ovviamente stiamo parlando di Stevan Jovetic. Il montenegrino si infortunò nel ritiro estivo della Fiorentina ad inizio agosto 2010, riportando la lesione del crociato (infortunio identico al secondo che ha riportato Rossi). Dopo l’operazione, Jovetic è stato costretto a saltare tutta la stagione 2010/2011 ma quando è tornato è sembrato ancora più forte di prima. I tifosi della Fiorentina possono dormire sogni tranquilli ed avere piena fiducia nel rientro di Giuseppe Rossi.
ALESSANDRO GUETTA
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