Per il suo settantesimo compleanno, Aldo Agroppi interviene a Radio Blu, parlando di Torino e Fiorentina: "Mi è venuto un infarto a tornare al Filadefia e pensare a quanti grandi campioni ci siano passati. Adesso è in una condizione non degna della sua fama. Vorrei vedere il Torino tornare ad allenarsi lì. La mia vittoria più bella sulla panchina viola? Quella contro la Juventus nella stagione 1985-1986, i nostri carissimi nemici. Era una Juve vera, quella di Platini e Boniek. Ero esordiente in Serie A e ho sempre odiato sportivamente i bianconeri. Riuscimmo a vincere e quel gol del 2-0 di Berti mi fece andare a corsa in campo a festeggiare. Lottavamo per andare in Coppa Uefa e ci riuscimmo. Boniperti mi criticò per quella reazione e io gli scrissi una lettera in cui gli rispondevo per le rime. Lui non mi scrisse niente, in seguito sono riuscito a tornare a parlarci e, in un certo senso, ci siamo chiariti. Avessi avuto quell'anno una punta veramente forte, secondo me avremmo potuto lottare per vincere lo scudetto. Quando tornai in viola nel 1992-1993 ci massacrarono anche a causa delle accuse che avevo fatto quando non allenavo, io non mi sentivo più allenatore. Non ero più me stesso e i giocatori non furono molto professionali in certe occasioni".
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Agroppi: “Quella lettera che scrissi a Boniperti”
Il suo settantesimo compleanno: “Un 2-0 alla Juve la vittoria più bella”
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