Tra i tanti giocatori di proprietà della Fiorentina in prestito in club italiani c'è anche Ryder Matos, attaccante brasiliano classe 1993, lanciato in prima squadra da Montella nel settembre 2013. Per parlare del suo avvio di stagione positivo con la maglia del Carpi - prossima avversaria della Fiorentina - e non solo, Violanews.com ha intervistato il suo agente Emiliano Salvarezza.
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Ag. Matos a VN: “Ryder è diventato un uomo. E’ legato a Firenze, Falcao gli disse…”
L'agente di Matos: "Fisicamente è cresciuto, il futuro lo decideremo strada facendo"
Salvarezza, Ryder sta vivendo da protagonista questo inizio di stagione...
Il mio giudizio è logicamente di parte, però è vero che molti addetti ai lavori stanno dicendo questo. Ryder è partito bene sia in Tim Cup che in campionato. La stagione è ancora molto lunga e mantenersi su livelli così elevati non sarà facile. Bisogna anche sottolineare che il ragazzo è arrivato al Carpi dal Brasile a campionato in corso per loro e che l'ultimo periodo di riposo lo ha fatto nel 2014.
Matos è molto cambiato anche sotto l'aspetto fisico, è diventato un uomo.
Quando andò in prestito al Bahia l'allora tecnico Falcao gli disse: “un conto è giocare coi ragazzi, un'altra cosa è farlo coi grandi”. Ryder adesso è cresciuto sotto tanti punti di vista ed ha maggiore consapevolezza nei propri mezzi. E, soprattutto, gioca con i grandi.
E' rimasto legato a Firenze?
Ha un contratto fino al 2018 con la Fiorentina quindi legalmente lo è. Ha passato qui molti anni della sua vita ed ha un atteggiamento professionale quindi è logico che voglia sempre migliorarsi. E' uno che vuole sempre fare meglio per sé e per la squadra dove gioca. Il futuro lo vedremo strada facendo.
Il fatto che la Fiorentina punta sui giovani può essere un incentivo per tornare in viola?
La concezione di giovane in Italia è particolare, non parlo della Fiorentina. Ryder nel 2016 compirà 23 anni e, a mio avviso, a quell'età si deve essere considerati calciatori e non giovani di belle speranze. In Europa è tutto diverso, ci sono giovanissimi che vengono considerati calciatori e non ragazzi che devono imparare.
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