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A impatto zero

Gli acquisti di gennaio non hanno lasciato il segno, Sissoko… (COMMENTA)

Redazione VN

Quando si parla di mercato invernale la parola che risalta più alle orecchie degli appassionati di calcio è quella di "riparazione". E in fin dei conti per la Fiorentina c'era poco da riparare, visto che la prima parte della stagione, escluso il gennaio nero, è stata una veloce corsa verso i piani alti della classifica. Nonostante questo, la coppia Pradè-Macia si è cautelata portando a casa sei giocatori per allungare una rosa nei reparti in cui la coperta era più corta oppure acquistando giocatori da rodare che saranno pronti a partire dalla stagione 2013/'14.

Per vari motivi fino ad ora Vecino, Wolski e Giuseppe Rossi non hanno messo piede in campo. L'uruguaiano fino a giugno non è tesserabilie perché extracomunitario e questi mesi di qui alla nuova stagione saranno di ambientamento e conoscenza dei compagni. Wolski invece è reduce da un lungo infortunio e deve ancora fare il suo debutto in viola, così come Giuseppe Rossi sta recuperando dal doppio intervento al ginocchio e riceverà l'ok al ritorno al calcio giocato dopo l'ultimo consulto il 4 aprile in Colorado.

E gli altri? Gli altri dovrebbero essere abili e arruolati. Sissoko, Commper, Larrondo: i più scettici hanno storto il naso proprio sull'arrivo dell'attaccante argentino ex-Siena. L'unico a onor del vero a essere decisivo, anche se in modo rocambolesco, contro il Chievo. Il gol quasi involontario su sponda di Toni  (in fuorigioco) ha consegnato tre decisivi punti, ma poco altro ha combinato nei restanti x spezzoni di gara in cui è sceso in campo. Sempre contro il Chievo ha debuttato il Marvin Commper, autore di una prova senza infamia e senza lode, ma il suo acquisto va più che altro a colmare i vuoti degli infortunati Hegazy e Camporese, al centro Rodriguez e Savic sono inamovibili.

Momo Sissoko invece merita un discorso a parte: poche le presenze prima di gennaio con la maglia del  Psg "stellare" (tre in Ligue 1, tre in Champions e una in Coppa di Francia), poi la Coppa d'Africa con il Mali (un ottimo terzo posto per le aquile, ma deludente per la piovra), l'arrivo a Firenze dove fino ad ora non ha lasciato il segno: gli spezzoni contro Inter, Bologna e Lazio hanno lasciato intravedere molta ruggine in uno dei mediani di rottura più prorompenti del panorama europeo. E il suo riscatto sembra già vacillare...

PIER FRANCESCO MONTALBANO