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A caccia di conferme

Bernardeschi è stato tra i migliori per gran parte della scorsa stagione, poi il calo. Fede deve ripartire dai primi mesi dell'annata passata, migliorandosi in zona gol

Stefano Niccoli

Una stagione da stropicciarsi gli occhi. Anzi, un po’ meno purtroppo. Perché non c’è dubbio che negli ultimi mesi dell’annata 2015-16 le prestazioni di Federico Bernardeschi abbiano subìto un netto calo. Tanto da alimentare le critiche dei tifosi nei suoi confronti. Ma, si sa, fa tutto parte del gioco ed è giusto così. Da dopo l’eurogol segnato al Franchi contro il Tottenham in Europa League, il talento di Carrara si è spento (ma non è stato l’unico) e non è più riuscito a dare un contributo adeguato alla squadra.

La prima stagione da titolare in Serie A di Bernardeschi, però, non può che essere considerata positiva e la convocazione agli Europei ha rappresentato il giusto premio per quanto mostrato con la maglia della Fiorentina. E la speranza è che la spedizione francese, durante la quale ha avuto modo di stare a contatto con i big del campionato italiano, lo abbia fatto crescere anche sul piano mentale e delle responsabilità.

Fede deve ricominciare dalla prima parte della scorsa annata, quando ha impressionato tifosi, viola e non, e addetti ai lavori per la sua dinamicità, facilità di corsa, capacità di saltare l’uomo e spirito di sacrificio in fase difensiva. Il tutto in un ruolo, l’ala, che non aveva mai ricoperto in carriera. Sousa ha scommesso sul classe’94 e i risultati hanno dato ragione al tecnico portoghese. La pecca di Bernardeschi è stata la scarsa vena realizzativa, specialmente in Serie A, dove ha segnato solo due gol, contro Bologna e Lazio. Un aspetto, questo, da migliorare, magari già dalla fine di agosto, quando la Fiorentina tenterà di fare lo sgambetto alla corazzata Juventus. Quella che inizierà tra meno di un mese dovrà essere la stagione della conferma per l’ex Crotone.