Il direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè è protagonista di una lunga intervista esclusiva a La Nazione, a firma Riccardo Galli. Ecco i passaggi più interessanti.
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Pradè: “Il nostro mercato non si ferma mai”
“Stiamo già lavorando per l’estate 2014, a gennaio…” (COMMENTA)
Pradè, sia sincero, si parla di un nuovo portiere, di un vice-Gomez... insomma è vero che avete già deciso chi arriverà a Firenze in gennaio?
«Macchè. Anzi, visto che mi si chiede sincerità io dico, e lo spero, che in inverno non ci sia bisogno di acquistare o cedere qualcuno. Il mio sogno è quello di starmene a guardare, in disparte, per tutto il mercato di gennaio, anche perché...».
Perché?
«Vuole la verità? Sia chiaro che poi, però, dobbiamo cambiare discorso».
Avanti con la verità.
«Noi sappiamo già chi arriverà qui la prossima estate. E non si tratta di un bluff o di una battuta. E’ il nostro modo di lavorare che prevede questo. E’ la programmazione che c’è alla base della Fiorentina poter avere tanto tempo a disposizione per concludere certe operazioni».
Facciamo un nome?
«No, adesso si cambia discorso. Toccherà a voi giornalisti, nei prossimi mesi, fare il vostro lavoro e capire, intuire, scoprire».
Quindi, il colpo Gomez è davvero partito da molto lontano?
«Guardi, l’affare Gomez, come gli acquisti dei vari Wolski, Vecino, Joaquin, Ilicic, sono tutti stati avviati in inverno, a gennaio. Non c’è stata una sola operazione fatta in extremis o improvvisata. Si ricordi questo: un anno fa, a quest’ora stavamo pensando a Rossi che poi è arrivato a gennaio, quindi a gennaio abbiamo messo in cantiere gli acquisti perfezionati a luglio».
Dunque, in casa viola il mercato non si ferma mai?
«Esatto. Lo dico con orgoglio. La Fiorentina è una società che fa mercato 365 giorni all’anno. Non ci sono e non prevediamo pause».
Così il prossimo vertice di mercato è già dietro l’angolo?
«Parliamo sempre di quello che si potrà fare in futuro e anche per questo ringrazio le persone che ho accanto, dal presidente Della Valle a Mario Cognigni e ovviamente Eduardo Macia che lavora al mio fianco. Il nostro è un lavoro di confronto, di gruppo, di squadra e i risultati credo siano sotto gli occhi di tutti. Aggiungo che da qualche tempo ho avuto la fortuna di poter contare sulla collaborazione di un’ottima addetta ai media come Elena Turra».
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E la cessione di Ljajic? Forse è stato il vero capolavoro dell’estate del mercato viola...
«Punto primo: l’addio di Adem come quello di Stevan, per difficoltà, equivalgono all’acquisto di un grandissimo campione. Punto secondo: su Ljajic dobbiamo mettere in evidenza il gran lavoro fatto dal presidente esecutivo Cognigni, che ha seguito personalmente tutta la situazione e l’ha spinta nella direzione giusta».
Il no di Julio Cesar però...
«Non abbiamo incassato il no di nessuno perché Julio Cesar non l’abbiamo mai contattato».
Sicuro?
«Sicurissimo. Per due ragioni. Julio Cesar non gioca una partita vera dallo scorso aprile e poi ha un ingaggio molto alto. Troppo».
Il rinnovo di Montella significa che...
«Che la nostra programmazione è il passo ideale anche per un bravo allenatore come Vincenzo. Che lavorare nella Fiorentina è un punto di arrivo importante e che la regola delle tre «D» della famiglia Della Valle è davvero alla base delle gestione e dei risultati della squadra viola».
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