La notizia della irricevibilità del ricorso contro la squalifica di Cuadrado è stata accolta con serenità ma anche con tanta amarezza in casa viola. La Fiorentina ha commentato la vicenda attraverso il suo amministratore delegato, Sandro Mencucci. "E' scontato dire che ci dispiace molto. Agli occhi di tutti è evidente che c'è stata un'ingiustizia verso Cuadrado. Oltre al danno, arriva ora la beffa. Che ci sia stato un errore lo hanno ammesso tutti, il designatore Braschi e arbitro compresi. Nessuno ha chiesto la ripetizione della gara. Sarebbe stata una cosa ridicola. Ma non è accettabile l'idea di non poter porre rimedio a un errore così palese. Se davanti a una svista conclamata - seppure in buona fede - non si riesce ad evitare un'ulteriore punizione ingiusta, vuol dire che la giustizia sportiva è inadeguata ai tempi. E' datata e va riformata. Abbiamo fatto ricorso soprattutto per stimolare un atto di coraggio. Una decisione che poteva riportare alla realtà dei fatti. Il coraggio è mancato è così la giustizia diventa una non giustizia. Se non si hanno gli strumenti per rimediare a degli errori così evidenti significa che la giustizia è da riformare e che le attuali regole non vanno più bene. Si discute da tempo di mettere mano a regolamenti vetusti, ma non lo si fa mai. Poteva essere l'occasione giusta per dare un segnale di modernità e di coraggio. Non c'è stato nè l'una nè l'altro".
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Mencucci: “Giustizia sportiva inadeguata, va riformata”
L’ad sul ricorso Cuadrado: “Ingiustizia è fatta. Serviva coraggio” (COMM.)
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