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Iachini: “I miei tre attaccanti restano qua. Chiesa? Va troppo forte, si gioca domani…”

Il tecnico viola è fiducioso guardando alla difficile sfida di domani

Federico Targetti

Beppe Iachini ha parlato alla stampa alla vigilia di Inter-Fiorentina, seconda uscita stagionale per i viola. Ecco le sue dichiarazioni:

"Avrei preferito affrontare l'Inter più avanti, dobbiamo portare avanti il lavoro di condizione con alcuni giocatori. L'Inter è l'antagonista principale della Juve, inizia il secondo anno con Conte, è arrivata a un solo punto dai bianconeri. Questo la dice lunga. Servirà personalità, se pensiamo di andare lì e fare una partita difensiva non ne veniamo fuori. Con una partita coraggiosa invece qualche problemino, nonostante le loro qualità, glielo possiamo creare. Loro hanno il migliore attacco del campionato, e sono completi in tutto, ma noi non abbiamo timori reverenziali.

Amrabat? Farà quello che ha sempre fatto, a me piace non giocare fisso, andare a togliere un giocatore agli avversari. Se domenica avessi tenuto basso Castrovilli accanto a Duncan non avremmo segnato e vinto. Che si giochi a uno o a due davanti alla difesa, in fase offensiva bisogna occupare l'area di rigore. Poi nel corso della partita si può cambiare. Kouamé è nel corso della sua crescita, ha la struttura per diventare un grande centravanti. Può darci veramente tanto e diventare una prima punta a tuttotondo. Domenica gli è mancato solo il gol.

Noi col Torino abbiamo fatto una prestazione importante. I granata sono calati perché noi li abbiamo fatti muovere molto con l'obiettivo di farli schiacciare nella ripresa. La squadra ha fatto bene, sfondare era nella logica delle cose. Le fasce? L'Inter ha giocatori abituati a giocare sull'esterno, a dare ampiezza e profondità e ad attaccare. Ma non andiamo lì per subire. La forza dell'avversario conta, ci impegneranno ma dovremo essere bravi ad alzarci e creare grattacapi alla loro difesa, cosa che vogliamo fare sia in casa sia fuori.

I ragazzi stanno bene. Pezzella ha saltato il Torino per via del problema rimediato contro la Reggiana, nessun motivo di mercato. Abbiamo provato a reinserirlo, verificheremo domani mattina e decideremo di conseguenza se utilizzarlo. Pulgar sta cercando di recuperare, ha dovuto stare fermo diverse settimane. I 5 cambi? Dobbiamo adattarci, nel mio modo di pensare i cambi sono fondamentali, e averne due in più è una risorsa. Chi resta fuori non è perché merita di essere escluso, ma perché può incidere a partita in corso.

Il centrocampo  determinante, quest'anno abbiamo voluto aumentare il tasso tecnico con Bonaventura e Borja, che permettono di sbagliare qualche passaggio in meno e stare meno bassi. Questi giocatori saranno utili anche per far crescere i giovani presenti in rosa. Chiesa? Oggi l'ho dovuto riprendere, andava troppo forte... La partita è domani. Lui è qui con noi, non abbiamo sentori di cose esterne. Federico è attaccato alla maglia viola, le vuole bene, nel mercato può succedere di tutto, ma per lui come per chiunque.

Lo scorso anno all'Inter è mancato solo qualche punticino perso in maniera particolare, soprattutto dopo il lockdown. Adesso si sono pure rinforzati, e possono correggere i pochi difetti che avevano. In attacco? Valuterò di volta in volta a seconda della partita e delle condizioni dei miei ragazzi chi far partire titolare e chi far entrare nel corso della ripresa. Ripeto, spesso è chi entra a decidere le partite. Vlahovic, Cutrone e Kouamé sono tre titolari, restano qua. Se la concorrenza non c'è io la vado a creare, perché la voglio, la cerco io.

Siamo quasi a posto, per quella piccola percentuale che manca vediamo quali sono le opportunità. I dirigenti sono al lavoro, non dico niente di nuovo, stanno cercando di colmare delle piccole lacune. La partita di domani dipenderà molto dalla condizione fisica dei singoli che avremo. Borja, Bonaventura e Castrovilli possono spostarsi sulla trequarti, anche se ci vuole tutto un altro tipo di lavoro. La lettura tattica in base alla titolarità di Eriksen o Sensi non cambia in nessun caso. Dovremo essere bravi a leggere i loro movimenti tra le linee, abili nelle transizioni. Certo, sul valore dei giocatori non si discute. Non cambia molto fra Sensi ed Eriksen, cambierebbe se sulla trequarti giocasse Brozovic.

In difesa la volontà della società è quella di mantenere i nostri ragazzi. Non ho indicazioni diverse. Il virus ci ha portati a vivere situazioni differenti, sotto il punto di vista della personalità ogni giocatore ne risente in modo specifico. Non vediamo l'ora di poter tornare a godere del supporto dei nostri tifosi, perché giocare senza ti dà l'impressione di essere in una partita di allenamento, e il rischio è quello di essere portati a staccare la spina della concentrazione. Bisogna stare ancora più attenti, soprattutto in un campionato come la Serie A, e lavorare ancora di più in fase di preparazione della gara".

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