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Fiorentina-Juve, sfida eterna in 11 coppie

Il confronto di Benedetto Ferrara

Redazione VN

Due allenatori giovani e ambiziosi. Che amano il gioco, l’intensità e la personalità. Vincenzo Montella e Antonio Conte, belle idee per giocatori diversi. Ecco allora uno strano gioco delle coppie, ruolo per ruolo, tenendo conto che i due tecnici potrebbero cambiare idee sulla formazione. E allora andiamo per via ipotetica. Iniziando dai numeri uno.

Neto-Buffon Sulla carta un confronto impietoso, anche se lo juventino ultimamente inizia a mostrare segnali di un inevitabile declino. Neto, invece, ha dato segni di ripresa, dopo un avvio che “The ring” in confronto era Peppa pig. Ma resta il fatto che, almeno sulla carta, fare paragoni è impossibile. Buffon ha carisma e carattere, il numero uno di Montella la voglia di dimostrare di valere la maglia che indossa. E a volte l’orgoglio fa miracoli, no?

Tomovic-Barzagli Duttilità contro esperienza. Una sfida sostanzialmente alla pari, anche se lo juventino da inizio stagione non è al top fisicamente. La forza del primo sta nel fatto che può fare la sua bella figura sia da esterno che da centrale. Il collega fiorentino (e bianconero) è uno stopperone classico. Evoluto, sì, ma sempre stopperone.

Gonzalo Rodriguez-Bonucci Qui non c’è partita, l’argentino ha qualità da vendere e un carattere da vero conducador. Lui difende, rilancia, segna e spesso aiuta Neto a salvare tutto e di più. Bonucci ha meno personalità. E anche meno carisma, anche se è un punto fermo della nazionale e nel suo ruolo, tra gli italiani, è uno dei migliori.

Savic-Chiellini Tipi simili. Marcatori tostissimi. Certo, il difensore bianconero ha una storia lunga alle spalle ma dalla sua il montenegrino mette tutta la freddezza possibile e immaginabile. Entrambi, tra l’altro, amano salire spesso per cercare il gol.

Cuadrado-Pogba Due modi differenti di interpretare un ruolo (pare che Conte impiegherà Pogba proprio a destra). La velocità e l’imprevedibilità contro la fisicità abbinata a una discreta tecnica. I due in ogni caso condividono una certezza, tra un anno il loro valore sarà più o meno lo stesso. Quaranta milioni di euro. Già.

Aquilani-Vidal Il primo ancora non riesce a dare il meglio di sé, come invece era riuscito a fare la scorsa stagione. Il cileno al momento è più continuo, più cattivo e più determinante in zona gol. Ma di sicuro il confronto è di altissimo livello.

Pizarro-Pirlo Mentre la Fiorentina cerca un vice Pizarro il calcio italiano spera di trovare une erede di Pirlo. I due amano gestire il pallone, dare i tempi e incarnare lo spirito del vero play. Il bianconero è più forte nei calci piazzati, ma anche lui, come il collega cileno, non sta vivendo un momento brillante. Il futuro, in quel ruolo, è di Veratti. La Fiorentina ci spera. Ma non solo lei, purtroppo.

Borja Valero-Marchisio Al momento lo spagnolo sembra una spanna sopra il collega, che comunque è sempre un gran giocatore. Diciamo che entrambi sanno coprire molto campo ma Borja Valero ha piedi da fantasista puro, mentre l’altro non proprio.

Pasqual-Asamoah Un esterno puro e uno che sa giocare anche in mezzo al campo. Diciamo che i due giocatori si equivalgono abbastanza, anche se il primo è più abile nel cross e il suo omologo bianconero, ottimo anche come interno di centrocampo, è meno prevedibile nelle sue giocate. Ma anche meno forte in difesa, però.

Rossi-Tevez Top player a confronto. Quello rapido e letale, quello più fisico ma comunque sempre pronto al gol. Entrambi hanno iniziato bene la loro stagione, la differenza semmai sta nello stato di forma. Il piccolo grande Pepito, infatti, viene dato al 60/70 per cento.

Joaquin-Giovinco Un fenomeno sulla via del tramonto e un fenomeno annunciato e mai esploso per davvero. Comunque, in questo caso, due seconde punte adattate. Giovinco ha ritrovato un po’ di fiducia dopo il gol al Milan, Joaquin deve ancora sorprendere i suoi nuovi tifosi. Che sia la volta buona?

Benedetto Ferrara - la Repubblica