Ora sì. Finalmente uno scontro diretto. Per misurarsi, valutare possibilità e limiti. Per guardare direttamente negli occhi un avversario che come te vive di orgoglio e ambizioni. E, soprattutto, somiglia a quello che eri tu un anno fa, quando avevi ripreso il viaggio quasi da zero, senza ansie e senza Europa. Già, l’Inter ha ricominciato dalle parole fatica e umiltà. Una squadra ruvida, come i discorsi messi sempre un po’ di traverso dal suo allenatore. Uno bravo, Mazzarri, che con le sue regole di ferro sta rimettendo in pista un’Inter che si era persa nella sua presunzione. E tecnicamente adesso di sicuro la Fiorentina è un passo avanti, anche se le due squadre hanno monti ingaggi non paragonabili, tanto che con quello dei nerazzurri di Fiorentine ce ne fai due e te ne avanza anche un pezzo.
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Finalmente uno scontro diretto, in palio l’autostima
L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrara
Questo, comunque, è lo scontro tra due squadre che non parlano di scudetto ma puntano ad arrivare più in alto possibile grazie auomini panchina capaci e dedicati al massimo al lavoro e alla crescita delle loro creature. Mazzarri ha rimesso insieme i pezzi e ridato un’anima a una squadra perduta, Montella costruito un sogno fatto di bel calcio e nuovi orizzonti. E adesso la Fiorentina sta cercando di fare suo quel cinismo tipico delle grandi squadre, quello che ti permette di fare punti anche quando non tutto va come deveandare. Mazzarri da parte sua ha ricominciato dal basic. Il suo è un calcio semplice: con la difesa solida e un abuso delle fasce per la produzione del gioco offensivo.
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