Sognavate un calcio più umano? Un raggio di sole per scappare dal grigio di un mondo troppo patinato e distante dalla gente? E allora ci sta che i dreadlocks danzanti di Juan Guillermo Cuadrado vi piacciano parecchio, perché il ragazzo colombiano è il simbolo perfetto di una Fiorentina che si diverte a stupire e a divertire. La corsa leggera, i dribbling che sono balletti, il cuore immenso di chi non si ferma mai, il sorriso sincero di chi ama il calcio per davvero e lo ama per quello che è: un gioco bellissimo.
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Cuadrado, la via della gioia
L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrara
Cuadrado è uno di quei giocatori che tira dentro i suoi sogni anche quelli che col pallone non hanno mai legato troppo. Con la sua semplicità sbriciola difese e cuori, donando a tutti quella meravigliosa sensazione stradaiola, quell’idea di calcio bailato che nasce nella polvere di campetti ai bordi di periferia e di sentimenti bambini, con tanto di ginocchia sbucciate sulla terra battuta o sull’asfalto. Forse tutto questo sembrerà un po’ esagerato, eppure quel sorriso racconta di una vita felice e di un giocatore da amare e ammirare per qualità tecniche e devozione alla causa.
Cuadrado è un calciatore speciale, ma anche un ragazzo normale che appartiene alla categoria perfetta per le esigenze della società Fiorentina che su questo non fa sconti: qualità tecniche e qualità umane. Per vestire la maglia viola servono entrambi. E il colombiano la città se la vive come fosse sua. Porta la sorellina a scuola, saluta chi lo incontra col solito sorriso educato e vivo, passeggia con gli amici senza fare la star. Le serate libere spesso lo puoi trovare al Salamanca, in via Ghibellina. Ha una fidanzata fiorentina e se non lo conosci non diresti mai che quel reggae boy è un top player sognato da un gran numero di grandi club Europei. Come ha scritto ieri una tifosa su facebook: Cuadrado logora chi non ce l’ha.
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