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Andrea vs Andrea, presidenti 2.0

L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrrara

Redazione VN

Andrea e Andrea. Una strana coppia per davvero. Passionali, presenti, attenti a tutto e anche pronti a tutto per la loro squadra. Andrea Della Valle, 48 anni, fratello di Diego, l’uomo che dopo due anni di sbraco totale ha fatto rinascere l’idea di una grande Fiorentina. Quello che a un certo punto ha detto basta alla mediocrità e ha studiato coi suoi uomini il progetto rilancio. Andrea Agnelli, 37 anni, figlio di Umberto, carattere scorbutico e poco incline al sorriso. Dicono che perfino nella foto della squadra di calcetto indossi una faccia arrabbiata. Se lo vedono ridere invece significa che è in tribuna e la sua squadra ha segnato. Di solito abbraccia Nedved e alza il pugno al cielo.

Non è un tipo che si trattiene, Andrea Agnelli. E neanche il suo omonimo col cuore viola, che vive la settimana con furore empatico: parla coi giocatori, partecipa alle riunioni tecniche, ascolta Montella, discute coi dirigenti, vuole sapere tutto di tutto e risolvere ogni intoppo prima che un piccolo problema diventi grande. E anche lui in tribuna impazzisce: di gioia, di rabbia, di tensione. Adv è l’anima della Fiorentina. Su questo c’è poco da dire. E Andrea Agnelli, che ha dieci anni di meno e quindi meno esperienza del collega, è diventato il pun- to di riferimento dei seguaci bianconeri. I due potrebbero rappresentare il classico presidente tifoso 2.0: quello che c’è, quello che mette la faccia davanti al video anche nei momenti più delicati, quello che scuote i cuori intorpiditi e alza le braccia al cielo quando arriva il momento di gridare per un gol.

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